Premio Pezcoller, cerimonia al vincitore Douglas Hanahan
Fugatti: «La Provincia impegnata a rafforzare il proprio sistema sanitario e di ricerca, dalle infrastrutture sanitarie alle tecnologie più avanzate»

Foto Daniele Panato.
Con una cerimonia ufficiale al Teatro Sociale di Trento è stato consegnato al prof. Douglas Hanahan il 28° Premio Pezcoller - Aacr alla ricerca oncologica.
Ad accogliere il vincitore, il presidente della Fondazione Pezcoller Enzo Galligioni e la presidente dell’Associazione americana di ricerca sul cancro (AACR) Patricia LoRusso, insieme al presidente onorario della Fondazione Gios Bernardi, 102 anni.
Il Premio, del valore di 75.000 euro, viene assegnato ogni anno in collaborazione con la AACR, la più antica e rappresentativa a livello mondiale.
I candidati alla selezione vengono proposti da un comitato scientifico composto da 9 scienziati di fama internazionale, che viene rinnovato ogni anno.
Il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, a nome di tutta la comunità trentina, ha ringraziato il professor Douglas Hanahan, per il suo straordinario contributo al progresso della medicina e la Fondazione Pezcoller, la cui attività contribuisce a fare del Trentino uno dei nodi di un’autorevolissima rete di relazioni scientifiche a livello globale.
«L’amministrazione provinciale – ha affermato Fugatti – è impegnata in modo costante e concreto nel rafforzamento del proprio sistema sanitario e di ricerca, dalle infrastrutture sanitarie alle tecnologie più avanzate, dalla formazione del capitale umano al sostegno alla ricerca applicata: siamo infatti convinti che solo così si possa realmente rispondere ai bisogni di cura e assistenza.
«Abbiamo investito nel Centro di Protonterapia, stiamo lavorando alla realizzazione del nuovo polo ospedaliero, sosteniamo la crescita della Facoltà di Medicina e delle Professioni sanitarie a Trento, in collaborazione con la nostra Università.
«A questo si affiancano realtà di eccellenza come il CIBIO e il CIMeC, punte avanzate del sapere nel campo delle biotecnologie, della genetica e delle neuroscienze".
«Questo premio ha raggiunto il massimo riconoscimento internazionale e serve da ispirazione per i ricercatori sul cancro di tutto il mondo, – ha affermato la presidente dell’Associazione americana di ricerca sul cancro 2024-2025 Patricia LoRusso. – Siamo molto felici che il dottor Hanahan sia stato scelto per ricevere il premio di quest'anno.
«Douglas Hanahan è un pioniere nella ricerca sul cancro, e le sue scoperte hanno portato allo sviluppo di nuove terapie che mirano non solo alle cellule tumorali, ma anche alle cellule del microambiente che le supportano.»
Un viaggio coraggioso e visionario ha portato un affermato scienziato da San Francisco a Losanna con un obiettivo preciso: trasformare il panorama della ricerca oncologica traslazionale.
Un viaggio a tappe raccontato in prima persona da Douglas Hanahan nel suo intervento al teatro Sociale.
Abbandonando una posizione consolidata, lo scienziato statunitense ha scelto di affrontare l’incertezza per assumere un ruolo guida nella costruzione di una comunità scientifica capace di convertire le scoperte della ricerca in terapie concrete contro il cancro.
Come direttore dell'Istituto Svizzero per la Ricerca Sperimentale sul Cancro (ISREC), ha rinnovato la missione dell'istituto, orientandolo verso la ricerca di base e traslazionale.
Ha reclutato talenti di spicco, tra cui la professoressa Elisa Oricchio, vincitrice del Premio Pezcoller - Associazione Europea per la Ricerca sul Cancro 2024, che ha poi assunto la direzione dell'ISREC.
Uno dei suoi successi più significativi è stata la creazione del Centro Agorà, un polo interdisciplinare che riunisce ricercatori di base, clinici, bioingegneri e scienziati computazionali per affrontare insieme la complessità del cancro.
Inoltre, ha avuto un ruolo centrale nella nascita del Centro Svizzero per il Cancro Léman (SCCL), una realtà integrata che connette l'Università di Losanna, l'Università di Ginevra, i relativi ospedali universitari (CHUV e HUG) e l'EPFL.
Il riconoscimento internazionale non si è fatto attendere.
«Ma il Pezcoller che oggi ho l’onore di ricevere – ha chiosato Hanahan – non è un premio alla carriera ma per l’eccellenza e l’impatto scientifico attuale delle scoperte in campo oncologico.»
Negli ultimi anni, il prof. Hanahan ha rivolto la sua attenzione verso le neuroscienze oncologiche, esplorando come i tumori interagiscano con il sistema nervoso, acquisendo tratti maligni come invasività, infiammazione e capacità di eludere il sistema immunitario.
Il suo percorso di ricerca e leadership ha lasciato un'impronta indelebile nella lotta al cancro, trasformando l'incertezza in innovazione e costruendo in Svizzera un ecosistema scientifico tra i più avanzati al mondo.
La Ceo della Associazione americana per la ricerca sul cancro (AACR) Margaret Foti, ha espresso le sue congratulazioni alla Fondazione Pezcoller e al presidente Galligioni per il costante impegno nella ricerca sul cancro.
«Grazie alla sua leadership visionaria – ha affermato – i programmi e le attività della Fondazione Pezcoller continuano a crescere, stimolando importanti progressi scientifici e favorendo il miglioramento delle cure dei pazienti oncologici in tutto il mondo.
«Questo premio rappresenta il più prestigioso di tutti i riconoscimenti scientifici dell’AACR.»
L'AACR è la prima organizzazione al mondo, fondata nel 1907 con l'obiettivo di prevenire e curare tutti i tumori.
Ad oggi i suoi membri sono circa 59.000 tra scienziati, medici, sostenitori e altri operatori sanitari in 142 Paesi e territori.
Nel suo intervento il presidente Enzo Galligioni ha ripercorso la storia del Premio:
«la Fondazione Pezcoller, nota per la sua eccellenza scientifica e il grande cuore della comunità trentina, ha stretto alleanze strategiche con prestigiose istituzioni internazionali come l'AACR e l'EACR.
«Grazie a queste collaborazioni, la Fondazione ha ottenuto una straordinaria visibilità scientifica e ha premiato numerosi ricercatori di fama mondiale, inclusi vincitori di premi Nobel.
«La comunità trentina ha sostenuto generosamente la Fondazione, permettendo la realizzazione di numerose attività scientifiche e il sostegno ai giovani ricercatori.
«Oggi, la Fondazione Pezcoller continua a essere un faro di eccellenza nella ricerca sul cancro.»
«Ogni anno il Premio Pezcoller ci ricorda quanto la ricerca scientifica sia cruciale nella lotta contro il cancro, – ha ricordato il rettore dell’Università di Trento Flavio Deflorian. – Il nostro progetto in ambito medico è ambizioso: vogliamo fare di Trento un laboratorio per l’innovazione tecnologica e interdisciplinare, un punto di rifermo per la formazione e la ricerca biomedica. Siamo convinti che l’interdisciplinarietà sia fondamentale per affrontare le sfide mediche del futuro.»
«Il Premio Pezcoller ci ricorda ogni anno quanto sia importante sostenere la ricerca e creare ponti tra territori, istituzioni, scienza e cittadini, – ha affermato l’assessore Monica Baggia del Comune di Trento. – Questo premio non è solo un omaggio al valore scientifico, ma rappresenta anche un impegno culturale e civile di una comunità che riconosce nella scienza, nella ricerca e nella cooperazione internazionale i pilastri su cui costruire il proprio futuro.»
«La Fondazione Pezcoller incarna lo spirito più nobile della nostra professione, – ha affermato la rappresentante dell’Ordine dei Medici Laura Albertini. – L’Ordine dei medici è molto legato al fattivo contributo della ricerca, soprattutto in questo tempo, dove la crescita e l’incidenza di alcune patologie tumorali non si arresta e il nostro sistema sanitario nazionale non sembra più in grado di rispondere a questo fenomeno.
«Promuovere la ricerca favorisce un innalzamento del livello e della qualità dell’assistenza medica del paziente.»
«La Fondazione Caritro ha sostenuto la Fondazione Pezcoller fin dagli esordi – ha affermato la presidente Patrizia Galvagni. La ricerca è uno dei quattro settori di intervento della Fondazione, che ha destinato quasi 3,2 milioni di euro, il 29% del totale 2025. Dal 1992 ad oggi per l’innovazione in campo scientifico e tecnologico sono stati erogati ben 81,9 milioni di euro".
Nato a Seattle nel 1951, Hanahan ha conseguito la laurea in Fisica al MIT e il dottorato in Biofisica ad Harvard.
Ha lavorato in istituzioni di prestigio come il Cold Spring Harbor Laboratory e l'Università della California a San Francisco, prima di approdare al Ludwig Institute for Cancer Research a Losanna.
Negli anni ’80 è stato tra i primi a utilizzare topi geneticamente modificati per capire come si sviluppano i tumori.
Le sue scoperte hanno cambiato il modo in cui pensiamo al cancro, mostrando che non è solo una malattia delle cellule malate, ma coinvolge anche quelle sane che le circondano.
Oggi lavora in Svizzera, al Ludwig Institute for Cancer Research di Losanna, ed è riconosciuto in tutto il mondo per il suo contributo alla scienza e alla medicina.