Presentato stamattina il Parco Arciducale di Arco restaurato
Sabato 28 giugno il parco sarà aperto al pubblico con l'orario estivo dalle 8 alle 20
Si è svolta nella mattina di venerdì 27 giugno la conferenza stampa di presentazione del restaurato parco Arciducale di Arco, che dal giorno seguente, sabato 28 giugno, sarà aperto al pubblico, dopo più di due anni di lavori, col consueto orario estivo: tutti i giorni dalle 8 alle 20. Alla conferenza stampa hanno preso parte la sindaca Arianna Fiorio, il vicesindaco Marco Piantoni, gli assessori Massimiliano Floriani e Mattia Mascher, la responsabile dell'Ufficio tecnico opere pubbliche Barbara Contessi e il responsabile del cantiere comunale Valerio Linardi con il caposquadra per la parte elettrica Michele Parolari. A rappresentare la scorsa amministrazione c'erano l'ex sindaco Alessandro Betta e l'ex vicesindaco Roberto Zampiccoli. Costantino Bonomi, responsabile dell'area botanica del Muse, impossibilitato a esserci, ha mandato una nota scritta.
L'Arciducale, testimone di un antico parco che l’arciduca Alberto d’Asburgo aveva voluto attorno alla sua villa a fine Ottocento, è stato oggetto di un importante intervento di restauro e rivalorizzazione del patrimonio botanico e architettonico che ha ottenuto un finanziamento del Pnrr. I lavori, iniziati nell'aprile del 2023, hanno subito un notevole rallentamento dalle difficoltà incontrate con la ditta che ha eseguito i lavori (la durata dell'intervento era prevista in circa un anno). Il parco, dove oggi si trovano, su un’area di circa due ettari, circa 400 diverse specie arboree e arbustive, è gestito dal Comune di Arco assieme al Muse con attività di educazione ambientale rivolte in particolare alle scuole e di monitoraggio dello sviluppo delle piante, con particolare riferimento alle conseguenze del cambiamento climatico.
«Benvenuti a tutti in questo luogo bellissimo -ha detto la sindaca Fiorio- che finalmente dopo due anni riapre, e direi che lo fa nel momento della sua miglior forma e del suo miglior aspetto. Era importante per noi riuscire ad aprirlo per l’estate, queste giornate così calde oltretutto lo rendono un rifugio ideale. Oggi siamo noi ad aprirlo, ma in realtà è un lavoro che parte dall’amministrazione passata, per questo abbiamo invitato l'ex sindaco e l'ex vicesindaco. Come minoranza in passato qualche osservazione l’abbiamo fatto, ma è normale, c'erano punti di vista diversi su qualche particolare, però adesso l'importante è il risultato. Con una puntualizzazione: come ci è stato richiesto, faremo sbarrierare il vialetto a nord, ma non aveva senso ritardare l’apertura e lo faremo più avanti. Adesso un aspetto da curare sarà la gestione, perché il parco è un organismo vivo che ha continuamente bisogno di manutenzione e di attenzione, e lo faremo nel miglior modo possibile».
«Questa è una inaugurazione che speravo di fare da vicesindaco -ha detto Roberto Zampiccoli- comunque sono molto contento che il parco finalmente sia aperto al pubblico. Approfitto dell’occasione per esprimere il parere più negativo possibile rispetto alla ditta che ha lavorato, perché ha messo in difficoltà noi amministratori e l'ufficio tecnico, e per contro esprimo la massima gratitudine alla struttura, partendo dal segretario per arrivare alla dirigente dell’area tecnica Barbara Contessi, che ha seguito questo intervento, e soprattutto al cantiere comunale, che è stato essenziale. Poi ovviamente un ringraziamento anche ai progettisti, che avevamo scelto per aver lavorato all’orto botanico di Padova, e devo dire che anche qui hanno fatto un lavoro notevole. Questo vale anche per le nuove serre, che alcuni hanno criticato, che sono state ispirate a quelle celebri di Limone».
«Questo intervento è nato come completamento di un primo lotto finito nel 2021 -ha spiegato l'ing. Barbara Contessi- quello che ha portato alla realizzazione della struttura coperta coi servizi. Questo secondo intervento ha come cuore la riqualificazione e l’implementazione della parte vegetale e botanica. Le vicende di questo cantiere passano per la pandemia di covid prima e per il Pnrr poi; quest'ultimo prevede una linea di finanziamento dedicata ai parchi e ai giardini storici, dove come richiesta c'è che l'essenziale dei lavori sia la arte botanica, in relazione della quale sono quindi anche tutti gli altri interventi. Come è stato già detto, abbiamo avuto delle grosse difficoltà con la ditta, e se oggi possiamo aprire è grazie a un grande lavoro fatto in particolare dal cantiere comunale. Ringrazio anche le ditte subappaltatrici: gran parte di quello che vediamo è stato fatto da loro».
«Come portavoce del cantiere comunale -ha detto Michele Parolari- vi devo raccontare che noi siamo intervenuti in marzo, e dopo un primo momento di stallo, in cui capire la situazione e come affrontarla, ci siamo dati da fare. Abbiamo rifatto tutta l’illuminazione e l’alimentazione delle serre, quindi abbiamo sistemato la parte irrigazione alimentando le nuove pompe. Poi c’è stato Ivan Cattoi per la parte edile che ha sviluppato tutte le passeggiate e ha fatto i lavori delle serre, insomma un grande lavoro di tutti noi del cantiere, che da marzo fino a metà giugno si è impegnato esclusivamente qua, riuscendo comunque a far fronte anche alle altre esigenze di una città grande come Arco».
«Pensate che il parco che vediamo adesso è un quinto di quello che l’arciduca Alberto d’Asburgo aveva fatto realizzare alla fine dell'Ottocento -ha detto il prof. Romano Turrini- e che le specie prima dei lavori erano circa 200, adesso sono il doppio, quindi si è arricchito in maniera formidabile. Vedrete che attorno alle grandi piante è stata creata una zona di rispetto con erbe e fiori, che quando saranno fiorite daranno un risultato meraviglioso. Le serre si possono criticare, ma aspettiamo che siano fiorite le piante che ci sono in quella al sole, che vengono dalle Canarie, e quelle della serra all’ombra, che sono felci. E poi da ex insegnante vorrei rimarcare l'importanza di questo luogo per la didattica, che andrà valorizzata ancora di più in collaborazione col Muse e con altri enti. È anche un bellissimo biglietto da visita che noi offriamo insieme al castello, quindi due valori da curare e valorizzare. Ma intanto ci sono delle grosse novità da vedere, più una curiosità: nella parte bassa c’è una finestrella rotonda: affacciatevi e sentirete l’acqua scorrere. È il segno del vecchio acquedotto, lì passa il tunnel dell’acqua che nell'Ottocento veniva captata per alimentare le fontane».
«Porto il saluto dell'assessora Chiara Parisi -ha detto l'assessore Floriani- che purtroppo oggi non ha potuto essere presente, e lo stesso per Costantino Bonomi del Muse, che ci ha fatto avere un brevissimo testo. Oltre a quelli già fatti, un ringraziamento va ai ragazzi del progettone che ogni giorno aprono al pubblico a accudiscono il nostro parco. Questa non è una inaugurazione, la faremo indicativamente ad agosto con una serie di attività sia per i bambini sia per la cittadinanza, che stiamo programmando insieme al Muse e gli altri enti che hanno sempre collaborato per il parco Arciducale. L'importante ora è che il parco da domani sarà aperto dalle 8 di mattina alle 20 di sera, col tradizionale orario estivo che c’era anche un tempo».
«La riqualificazione botanica del parco -ha scritto Costantino Bonomi, responsabile dell'area botanica del Muse- ha arricchito la diversità di specie presenti di circa 200 unità, per un totale di quasi 400 specie, per dare maggiore resilienza al parco seguendo due criteri ispiratori: recuperando piante originariamente presenti nel parco e successivamente scomparse quali camelie, agrumi, pistacchi, palme da dattero, ginkgo e conifere nordamericane come Douglasie e Tuje; e inserendo nuove specie coerenti con la tematizzazione di giardino d'inverno, ovvero specie sempreverdi dalla fioritura invernale quali clivie, piante del tè, nuove palme insolite, felci arboree e nelle nuove serre molte piante delle isole Canarie come la pianta del sangue di drago, e molte specie tropicali come il caffè, il cacao, il mango e le banane».