Quando burocrazia e buonsenso viaggiano su linee parallele

Un vigile del fuoco volontario di Arco spegne due incendi, poi si sente male. Va al pronto soccorso, lo rimettono in piedi e gli chiedono 50 euro di ticket

Un giovane vigile del fuoco di Arco aveva lavorato per spegnere l’incendio in un magazzino di legname (ne avevamo dato notizia: vedi), poi era tornato a casa, ma all’alba era stato richiamato per spegnerne un altro in città.
Finalmente torna a casa, ma subisce gli effetti di un colpo di calore.
Si fa portare al pronto soccorso dell’ospedale di Arco ancora in divisa e in breve tempo lo rimettono in piedi. Meno male.
E invece ecco la sorpresa che lo amareggia: deve pagare il ticket di 50 euro.
 
Non ci crede. Lui lavora gratis per la sicurezza della società e quando è il momento di chiedere aiuto non gli ricambiano la cortesia.
È comprensibile la sua delusione. E non è questione di soldi.
Il suo comandante scrive la nota di quanto è capitato e la invia alla stampa, precisando che lo fa per invitare le autorità a trovare una soluzione ispirata al buonsenso.
Infatti, il pronto soccorso ha applicato le disposizioni provinciali: dimesso quasi subito, il codice è verde. Deve pagare..
 
Pubblichiamo questo episodio, perché è giusto che qualcuno prenda in considerazione queste incongruenze.
Questa del vigile del fuoco non è l’unico episodio che ci viene segnalato.
A volte pare che burocrazia e buonsenso viaggino su linee parallele che, secondo un noto postulato, sono condannate a non incrociarsi mai, se non all’infinito.

Si riporta qui di seguito la nota dell'Ospedale di Arco. 
PS: Segnaliamo che l'ospedale utilizza la parola francese triage al posto della versione italiana di smistamento, che forse richiama brutti ricordi.

lettera.jpg