Riflessione di Nicola Zoller sull’altopiano di Brentonico
Realizzare il nostro futuro: appunti costruttivi di Zoller, impegnato in un Progetto comune per Brentonico per l’economia brentegana

La nostra principale attenzione va allo sviluppo dell’economia del territorio brentegano, con il nostro impegno per sostenerlo. Dagli anni 1960 le attività principali si sono spostate dall’agricoltura tradizionale – che occupava più della metà della popolazione – verso altri settori. Molte braccia e intelligenze sono state date alle fabbriche e agli uffici della Vallagarina, di Rovereto e di Trento. Sull’Altopiano di Brentonico hanno continuato a svilupparsi attività commerciali con alberghi, ristoranti, bar, campeggi, garnì, B&b, pizzerie, rifugi, molteplici negozi privati e cooperativi, attività di cura della persona: costituiscono iniziative economiche che vanno incentivate e allargate. Si sono qualificate anche le aziende artigiane e produttive, dalle imprese edili a quelle meccaniche e di fabbricazione di oggetti in metallo, di manutenzione e riparazione dei mezzi automobilistici e agricoli; da quelle di produzione di pitture e vernici, ai mobilifici, arredamenti e falegnamerie, ferramenta; il nuovo lavoro tecnologico potrà dare nuove occasioni di lavoro ai giovani talenti brentegani.
L’attività agricola si è qualificata sia nel campo zootecnico concentrandosi in aziende specializzate, sia nel settore viti-vinicolo, nella coltivazione di mele, piccoli frutti, nella castanicoltura e in altro prodotti «ecologici», dalle erbe officinali al miele.
Un grande sguardo al futuro possiamo prestarlo con l’attenzione congiunta al turismo e all’ambiente. L’attività turistica e di villeggiatura si era sviluppata nel corso del Novecento; poi a partire dai primi anni 1960 nell’Alta montagna, a S. Giacomo, Polsa e S. Valentino, si insediarono i primi impianti sciistici del Trentino: attività che prosegue laboriosamente ancor oggi con gli impianti gestiti da Brentonico Ski. In parallelo la nuova coscienza ambientalista ha promosso riserve di protezione naturalistica fino all’attuale Parco naturale locale del Monte Baldo e alla candidatura come patrimonio UNESCO da rilanciare in modo credibile ed estesa alle aree dell’arco alpino settentrionale.
UN’IDEA PER VIVERE TUTTI MEGLIO
In queste due direzioni – ambiente e turismo – possiamo trovare un futuro dell’Altopiano. Sostenuto dall’intraprendenza dei nostri operatori turistici e ambientali, affiancati dalle promozioni dell’APT, Brentonico può diventare un polmone naturale per tutto l’anno, dove residenti e ospiti possano vivono bene, un luogo destinato al «turismo dolce» per famiglie, viaggiatori, sciatori invernali e giovani sportivi che camminano e pedalano in bicicletta ed ebike - mountain bike, visitatori della Mitteleuropa, cittadini della terza età e del tempo libero.
Come nella sua lunga esistenza, Brentonico potrà confermarsi sempre più come sede di un paesaggio prealpino tra Trentino e Veneto, tra il Garda e l’Adige, ricco di natura e di storia, seguendo l’idea di «Monte Baldo, la montagna del Lago di Garda», in collegamento coi Comuni di Avio, Nago-Torbole, Malcesine. Aprendosi meglio ad un potenziale pubblico proveniente dal Lago sia in estate che in inverno, si potranno aprire anche spazi per rendere piene le stagioni di mezzo- primavera e autunno – puntando sulle qualità paesaggistiche e dei prodotti tipici del nostro territorio.
LAVORI DI PUBBLICO INTERESSE
La sicurezza stradale sulle principali vie comunali e provinciali che attraversano l’Altopiano deve diventare un compito quotidiano dell’Amministrazione comunale.
Questo in generale; in particolare va risolto il problema del passaggio in sicurezza di Fontechel, per cui la Provincia ha già stanziato un capitolo di spesa rilevante. Inoltre va verificata la possibilità di realizzare – col minore impatto possibile – il raccordo tra Polsa-Mosee-S.Valentino: si tratta di un anello previsto e approvato da decenni nei piani urbanistici locali e provinciali, che porterebbe significativi benefici economici e di risparmio energetico nei collegamenti dell’alta montagna brentegana.
Parallelamente, su tutto l’Altopiano riteniamo necessario promuovere e assecondare un’autentica attenzione e diffusione della cosiddetta «mobilità dolce»: sono aumentate le persone che camminano e pedalano in bicicletta/e-bike/mountain-bike, preferendo appositi percorsi verdi/greenways per muoversi nel paesaggio e nella natura. In tal senso il nostro Monte Baldo e l’Altopiano di Brentonico possono essere punti di primario riferimento turistico-ambientale. Accanto a ciò cresce l’esigenza di un uso più razionale e intenso di queste vie «minori» di collegamento fra le frazioni come alternativa agli spostamenti motorizzati fra le località dell’altopiano, con l’obiettivo anche di recuperare/riqualificare ampie aree del territorio Brentegano, aumentare l’accessibilità, la coesione sociale, la salute e il benessere, la tutela dell’ambiente e la rivalutazione del paesaggio.
Questo obiettivo si completa con la valorizzazione dei percorsi escursionistici e ciclabili in media e alta montagna brentegana, di carattere sportivo, alpinistico e storico, in collaborazione con la Comunità di Valle, SAT, l’ANA, il Museo Civico di Rovereto, il Museo Storico del Trentino e altri organismi qualificati. Memorabile per tanti visitatori resterà il Percorso della nostra storia, ideata dagli Alpini del comune di Brentonico sulle vie militari della Grande Guerra tra la Polsa, Cima Vignola, Bocca d’Ardole, Pravecchio e Susine.
Sarà verificata anche la possibilità di avviare esperienze di piste Bike Park, che potrebbero trovare felice e prolungata collocazione tra la primavera e l’autunno sulle nostre stazioni montane prealpine tra il Garda e le Alpi, utilizzando anche gli impianti di risalita destinati allo sci nella stagione invernale.
Nicola Zoller