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Storie di donne, letteratura di genere/ 482 – Di Luciana Grillo

Amélie Nothomb, «Il libro delle sorelle» – Un’autrice che leggo sempre volentieri, perché ogni suo libro è un’avventura

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Titolo: Il libro delle sorelle
Autrice: Amélie Nothomb
 
Traduttrice: Federica Di Lella
Editore: Voland, 2023
 
Pagine: 128, Brossura
Prezzo di copertina: € 16
 
Amélie Nothomb è un’autrice prolifica che scrive molto, tratta argomenti sempre diversi, inventa storie e personaggi originali, spazia nel tempo, recupera antiche storie – da Cristo a Barbablù, – si avvicina alla magia, ai paesi esotici, ai viaggi psichedelici…
Io la leggo sempre volentieri, con Nothomb ogni libro è un’avventura!
Il suo ultimo romanzo, «Il libro delle sorelle», racconta una storia interessante e a suo modo inquietante: due genitori si amano così tanto da non provare nessun interesse per la loro prima figlia, Tristane, una bimba buona e intelligente che, fin dai primi mesi di vita, soffre di un complesso: la paura di disturbare.
Perciò impara a parlare, a leggere, a scrivere, osservando, ascoltando, imitando, riflettendo. I suoi genitori manifestano una incredibile incredulità quando la sentono parlare! «Parla!... Parli!...Capisce!»
 
Tristane cresce, ha poco più di quattro anni quando i genitori le regalano una sorellina e gliela affidano in toto: sono due bimbette che si amano, «Tristane accolse fra le braccia i tre chili più preziosi dell’universo. Due anime si incontrarono e risuonarono l’una nell’altra».
A loro si aggiunge la cuginetta Cosette - «dieci anni, i codini e una faccia tosta incredibile… irresistibile» - figlia della zia Bobette, la sorella della mamma, indipendente e senza pregiudizi, e formano un trio compatto, affettuoso, complice.
Ma Tristane si sente triste, si vede scialba, di fronte alla sorellina Laetitia luminosa e vivace, volitiva, e a Cosette che ha sempre la risposta pronta e il rammarico di non avere un padre.
 
Mentre Tristane studia e cresce, appassionandosi alla lettura e isolandosi quando ascolta i giudizi poco lusinghieri che su di lei esprimono i compagni di scuola, Laetitia progetta di suonare, cantare e formare un gruppo rock, con Cosette alla batteria e Tristane al basso.
Col passare del tempo, Tristane – dopo la morte di Cosette – va a Parigi a studiare.
Di notte, parla con Cosette, le chiede consigli… poi arrivano i primi amori, le lettere che settimanalmente le due sorelle si scambiano, gli abbracci alla stazione, quando Tristane scende dal treno e Laetitia «le saltava al collo, poi tornavano a casa a piedi, felici».
 
La morte del papà, la solitudine disperata della mamma che rimprovera figlie e sorella di non andare a trovarla ma poi non sa essere affettuosa con loro, le relazioni instabili, non giovano a Tristane che infine, solo dopo un colloquio illuminante con sua sorella, si sente «affrancata dalla maledizione che la affliggeva. Tristane si sentì così libera che si tolse gli occhiali: non vedeva molto nitidamente, ma dentro di lei la vista era perfetta».
E finalmente comincia a sorridere alla vita.

Luciana Grillo – l.grillo@ladigetto.it
(Puntate precedenti)


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