Storie di donne, letteratura di genere/ 555 – Di Luciana Grillo
Paola Leonardi, «La potenza delle donne - Cambiamo la nostra storia, Cambiamo le nostre vite» – Un libro che ci pone domande, cui si dovrebbe provare a rispondere
Titolo: La potenza delle donne. Cambiamo la nostra
storia, cambiamo le nostre vite
Autrice: Paola Leonardi
Editore: Iacobelli editore, 2020
Pagine:166, Brossura
Prezzo di copertina: € 15
Il titolo può sembrare provocatorio: «La potenza delle donne…» possiamo chiederci: di quale potenza si parla? Forse di quella di generare?
Nella premessa l’autrice chiarisce che, in quanto sociologa e psicoterapeuta di genere, desidera essere attivatrice di risorse e sottolinea che al centro dei suoi interessi personali e professionali c’è la salute, «dove salute non è assenza di malattia, bensì benessere a livello fisico e psichico insieme, e sempre di più anche spirituale, perché la cura e la guarigione non possono prescindere dall’anima e dal cuore».
E aggiunge che, dove c’è disagio, bisogna trasformarlo in risorsa.
Il testo parte dalla più antica cultura europea che, dal 7500 a.C. al 3500 a. C., è stata caratterizzata da un sistema sociale equilibrato, né matriarcale, né patriarcale, spezzato dalle invasioni di popoli nomadi e trasformato in una cultura androcentrica, intorno al 3000 a. C. E del sistema patriarcale, non ci siamo ancora liberate/i.
Nel passato alcune donne forti e impavide ci sono state: Caterina da Siena, Giovanna d’Arco, Christine de Pizan, «prima donna al mondo ad aver scritto un libro di storia», Olympe de Gouges, «ghigliottinata per aver osato troppo» e Mary Wollstonecraft, autrice della «Rivendicazione dei diritti delle donne», ma sono davvero poche…
Nel corso dei secoli, alle donne è stato detto che il loro scopo è fare figli, con un uomo imposto da altri; alle donne è stato impedito di studiare, di svolgere funzioni di potere, di dedicarsi ad attività intellettuali e artistiche.
Le conquiste più importanti sono state il controllo delle nascite e la possibilità della fecondazione artificiale: a questo punto le donne possono cominciare a decidere del loro corpo.
Ma continuano anche a essere violentate e molestate, nonostante si parli del problema, nascano i consultori, si discuta di aborto con medici e operatori/ici che spesso non sono preparati, o si dichiarano obiettori.
In ogni caso, le conquiste non sono per sempre! «Occorre essere sempre attente perché l’impossibilità di praticarli fino in fondo li fa perdere di vista fino a farli scomparire».
Leonardi incoraggia le donne, le spinge a recuperare la forza e la potenza che già sono in loro, cita pubblicazioni esemplari che magari alla loro uscita hanno scatenato polemiche, come «Porci con le ali», in cui si esplorava senza mezzi termini anche la sessualità femminile e se ne notava la differenza con quella maschile. Insomma, l’autrice vuole che le donne pretendano il diritto di essere se stesse, di vivere serenamente, di donare la vita e di diffondere la pace.
E di gioire, perché «gioia vuol dire anche saper perdonare. Non solo gli altri, ma in particolare noi stessi/e, con cui siamo più duri e meno inclini al perdono».
E di vivere l’amore, la perdita, il lutto con equilibrio, imparando a difendersi da depressione e amori malati.
Dopo i ringraziamenti di rito, questo libro ci mette alla prova con domande a cui dobbiamo – se vogliamo – rispondere e con una sorta di giochi per migliorare la nostra autostima. Infine, una ricchissima bibliografia ci offre la possibilità di ritrovare autori e autrici che già conosciamo (come Nadia Fusini, Lilli Gruber, Luce Irigaray, Dors Lessing, Lea Melandri, A.Maria Mori, Michela Murgia, Willy Pasini, Marco Lombardo Radice e Lidia Ravera, ecc ecc) e di scoprirne di nuovi; infine leggiamo alcune pagine sul «Centro Autostima Donne» fondato dalla stessa Leonardi che mette generosamente a disposizione di chi ha letto email e numero di telefono per contatti diretti.
Luciana Grillo - l.grillo@ladigetto.it
(Recensioni precedenti)
Commenti (0 inviato)
Invia il tuo commento