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Storie di donne, letteratura di genere/ 223 – Di Luciana Grillo

Amélie Nothomb, Antichrista – Un romanzo che ancora una volta l’autrice ha confezionato con consumata abilità

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Titolo: Antichrista
Autrice: Amélie Nothomb
 
Traduttrice: Monica Capuani
Editore: Voland 2004
 
Pagine: 128, Brossura
Prezzo di copertina: € 13
 
Ho già letto e recensito in questa rubrica vari romanzi di Amélie Nothomb e devo ammettere che la creatività di questa autrice è veramente illimitata: descrive tempi, luoghi e situazioni, persone e sentimenti sempre diversi. Riesce a stupire e sempre ad affascinare la lettrice e il lettore con storie interessanti e verosimili, in cui ciascuno può ritrovare stralci della propria vita, in cui si possono riconoscere rapporti fra genitori e figli, fratelli e sorelle, amiche… come se fossero parte del nostro vissuto.
 
Due ragazze sono le protagoniste di questo romanzo, estremamente diverse fra loro; o forse la protagonista è una, la Christa che diventa Antichrista, che è amica/nemica di Blanche. E se invece la protagonista fosse proprio Blanche che vuole diventare amica di Christa, che subisce offese e oltraggi (anche al suo pudore) e che infine la smaschera?
Chi parla è Blanche, adolescente: «Io non mi ero mai sentita integrata nella benché minima cosa, e verso chi lo era provavo un misto di disprezzo e gelosia…. Sognavo l’integrazione, anche solo per poi concedermi il lusso della disintegrazione. Sognavo soprattutto di diventare amica di Christa. Avere un’amica mi sembrava incredibile».
 
Dunque, con una strategia fatta di sguardi e di sorrisi, Blanche riesce ad avvicinarsi a Christa e la invita a casa sua. E questa è già una conquista!
«Figlia unica… non avevo mai ospitato nessuno a casa mia, tanto meno a dormire nella mia stanza. La prospettiva mi spaventava di gioia».
Comincia così questa strana convivenza in una cameretta di cui velocemente Christa si impadronisce, Christa che conquista i genitori di Blanche fino a diventare una presenza abituale e gradita.
 
Ma i rapporti con Blanche sono difficili: Christa la sovrasta, le impone scelte, la isola quando è fra i suoi amici, «Aveva visto una ragazza che soffriva in modo abominevole per il suo non esistere. E aveva capito che poteva usare quei sedici anni di dolore».
A un certo punto, per Blanche Christa diventa l’Antichrista, si comporta in modo diverso a seconda della persona che ha davanti, «quando entrava una terza persona, la metamorfosi era istantanea e spettacolare».
Per Blanche la presenza di C/A diventa un incubo, solo «i week end erano una liberazione… mi sdraiavo su quel letto che tornava ad essere il mio. Riscoprivo il più grande lusso di questo pianeta: una stanza tutta per sé…. Flaubert aveva bisogno di un urlatoio: io, invece, non potevo vivere senza un sognatoio…».
 
In sostanza, Blanche comincia a valorizzare ciò che Christa le sottrae e a considerare i suoi genitori – che tanto godono della presenza di Christa – come dei traditori, che non avevano compreso nulla del disagio crescente della figlia.
Blanche ha capito che Christa ama solo se stessa e che mente per far risaltare le sue qualità (di famiglia povera, lavora in un bar durante il weekend, non può pagarsi una camera in affitto in città, ha un fidanzato bellissimo…), perciò come un ‘investigatrice esperta, va nel suo paese e scopre…
Se raccontassi la scoperta e la reazione di Blanche e la risposta di Christa toglierei il gusto della lettura di questo romanzo che ancora una volta Nothomb ha confezionato con consumata abilità.
 
Luciana Grillo – l.grillo@ladigetto.it
(Recensioni precedenti)

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