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Il bianco e nero del Brasile, parte quarta – Di Nadia Clementi

Visita alle Cascate di Iguaçu da entrambi i lati, quello argentino e quello brasiliano

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(Link alla puntata precedente)
 
Il nostro viaggio in Brasile continua alla scoperta di una delle sette meraviglie del pianeta: le cascate Iguaçu lato brasiliano e le cascate di Iguazù lato argentino.
Si tratta di territori che offrono attrattive naturali che non temono confronti.
A fare la parte del leone per i turisti che arrivano in queste regioni sono il Parco Nazionale di Iguaçu (Brasile) e il Parco Nazionale di Iguazù (Argentina). Questi parchi sono stati dichiarati Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO dal 1984 per la sua ricchezza di flora e fauna che li caratterizzano: foresta subtropicale pluviale con piante tropicali endemiche, numerosi animali selvaggi, uccelli, nonché la grandiosità e la bellezza delle sue cascate.
Credo sia impossibile descrivere le cascate di Iguaçu/Iguazù se non con una sequenza di aggettivi superlativi: sono senza alcun dubbio le più impressionanti al mondo.
Basta snocciolare i suoi numeri per capire a cosa ci troviamo di fronte: quando si parla di cascate di  Iguazù si intende un sistema di 275 cascate con altezze che arrivano fino agli 80 metri, che si estendono per 2,7 km e con una portata d’acqua di 1,9 milioni di metri cubi al secondo.
Le cascate di Iguazù sono formate dal fiume che porta lo stesso nome, 19 km prima di confluire nel Rio Alto Paraná e formano un confine naturale tra la Provincia di Misiones in Argentina (80%) e lo Stato del Paranà in Brasile (20%).
 

Il lato argentino.

 
Si può arrivare alle cascate da tre paesi: Argentina, Brasile e Paraguay. Le “basi” per la visita sono: Puerto Iguazú in Argentina, Foz do Iguaçu in Brasile e Cuidad del Este in Paraguay.
Le cascate di Iguazú, sia dalla parte Argentina che da quella Brasiliana, si trovano all’interno di due grandi parchi Nazionali: il Parque Nacional do Iguaçu dalla parte brasiliana e il Parque Nacional Iguazú dalla parte Argentina.
Il primo Europeo a scoprire la Cascate di Iguazù fu uno dei conquistadores spagnoli che si chiamava Cabeza de Vaca che arrivò qui nel 1542 cercando una via d’acqua per raggiungere il Paraguay. Egli incontrò le cascate e le nominò Cascate di Santa Maria.
La foresta era abitata dagli indigeni Caiagangue e Tupi-Guaranì che già conoscevano bene le cascate e le chiamavano appunto Iguazú che nella loro lingua originale significa grande acqua.
Oggi le cascate mantengono il loro nome originale.
Secondo gli indigeni Caigangue, le cascate si formarono a seguito di una storia d’amore tragica: la leggenda racconta che furono create dal Dio M’Boy (che veniva rappresentato in forma di un serpente) che si innamorò della bellissima Naipi, figlia del capo del villaggio, che però aveva già un suo amore, un valoroso guerriero di nome Taroba e per sfuggire dall’ira del Dio, scapparono in canoa lungo il fiume.
Il Dio per vendetta creò le cascate, in cui la canoa cadde e i due innamorati scomparvero per sempre. Sempre secondo la leggenda, Naipi divenne una roccia e il suo amato Taroba un albero che guarda ad essa per l’eternità.
 

 
Per visitare le cascate di Iguazú da entrambi i lati ci vogliono almeno un paio di giorni: il lato Argentino è molto più bello con vari percorsi che permettono di vivere le cascate e la foresta da varie angolazioni e per visitarlo ci vuole una giornata intera. L’entrata dal lato argentino costa circa 25 euro pagabili solo in pesos, l’orario di apertura del parco è dalle 8:00 alle 18:00
Il lato brasiliano, invece, ha un solo percorso, quindi mezza giornata è sufficiente per viverlo appieno. Da questa parte però ci sono delle vedute meravigliose delle cascate sul lato opposto. L’entrata dal lato brasiliano costa meno, circa 20 euro, ma accettano le carte di credito e gli orari di apertura del parco sono dalle 9:00 alle 17:00.
 

 
 Lato Argentino: è necessario il passaggio in dogana 
Il lato Argentino del Parco Nazionale di Iguazù è un percorso ben organizzato composto da tre circuiti: superiore, inferiore e quello della Garganta del Diablo.
All’ingresso del parco si trova una stazione ferroviaria da cui parte un trenino ogni 30 minuti (disponibile fino alle 16) che porta vicino alle cascate. Si prosegue poi su un sentiero strutturato da una passerella di ferro che raggiunge la piattaforma da cui si può ammirare da vicino la Garganta del Diablo o Gola del Diavolo.
È così detta perché molto stretta e impetuosa, oltre che rumorosa: si tratta infatti di una gola a forma di U profonda 150 metri e lunga 700 metri che segna il confine tra Argentina e Brasile. I suoi vapori sono talmente importanti che impediscono di vedere la base delle cascate.
 

Cascate lato argentino.
 
Gli altri due itinerari consentono di immergersi nella natura e ammirare da vicino la potenza dell’acqua grazie a una serie di passerelle e ponti: il Paseo Superior (650m) e il Paseo Inferior (circa 1400m), completamente pianeggiante, permette di avere una panoramica delle cascate dall’alto.
Tutto il percorso fino alla cascata è meraviglioso: le passerelle si sviluppano pochi metri sopra l’acqua del fiume Iguazú e delle tante isolette, case e rifugi di tantissimi uccelli e animali.
Percorrere i sentieri del parco è rilassante ed emozionante allo stesso tempo, un continuo susseguirsi di viste mozzafiato da tutte le prospettive immaginabili: prima da lontano, poi da pochi metri di distanza dalle acque impetuose, dall'alto per dominare uno dei paesaggi più maestosi, oppure dal basso per inzupparsi completamente negli spruzzi ed apprezzare maggiormente la potenza esaltante dell'acqua.
 

Cascate lato brasiliano.

 
 Lato Brasiliano, il Parco Nazionale di Iguacu 
Nella parte brasiliana si è accolti subito da una vista panoramica delle cascate: un benvenuto che lascia senza parole!
Seguendo il percorso inferiore si ha modo di avvicinarsi facilmente alle cascate fino ad arrivare ad una passerella che passa in mezzo alle cadute d’acqua, inutile sottolineare che senza k-way ne uscirete completamente bagnati.
Per la vista dall’alto invece, si accede con un ascensore che porta a un terrazzo panoramico dal quale è possibile ammirare da vicino l’imponente discesa delle cascate.
Inoltre, i tour offrono l’avventura nautica in gommone sotto le cascate. Questa attività è fattibile sia dal lato argentino che da quello brasiliano.
In alternativa, per gli amanti del volo e dell’alta quota, è possibile prenotare un giro in elicottero sopra le cascate: questo tour è fattibile solo dal lato brasiliano, dura poco e costa parecchio, ma è l’unico modo per avere una panoramica dall’alto del fiume e delle cascate circondate dalla foresta.
La visita in questi bellissimi parchi permette di comprendere quanto sia fantastica la natura e quanto dobbiamo impegnarci tutti, sia a livello governativo sia a livello personale, per preservarla.
 
 

 Qualche informazione utile per la visita alle cascate 
- Il clima sia in inverno che in estate è costituito da temperature sempre variabili (dai 0° ai 32°)
- Vanno indossate scarpe comode e con la suola in gomma per evitare scivoloni
- Munirsi di spray contro gli insetti
- k-way, vestiti di ricambio e un asciugamano
- Crema solare
- Occhiali da sole
- Custodia per macchina fotografica e cellulare che potrebbero bagnarsi a causa della nebulizzazione dell’acqua
- I percorsi sono facili e sono adatti anche per chi ha problemi di mobilità;
- Fate attenzione al coatì, animale presente in massa nel parco (soprattutto dal lato argentino). Di per sé non è un animale pericoloso, ma molto aggressivo alla vista di cibo.

 

 
 Per arrivare alle cascate 
Ci sono vari modi: il più semplice e sicuro è prendere parte ad un tour organizzato che permette sicuramente di viaggiare comodi e di avere una guida pronta a spiegarvi qualsiasi cosa sulle cascate.
In alternativa si può accedere con i bus pubblici che partono ogni giorno dal terminal della città e partono ogni 20 minuti circa e impiegando 25 minuti per arrivare alle cascate (il costo è di circa 5 euro) o noleggiare un’auto e recarsi da soli, prestando molta attenzione alla criminalità del paese.
 

 
 Da Puerto Iguazú al Lato Brasiliano: Parco degli uccelli 
A poche centinaia di metri dall’ingresso delle cascate dal parco brasiliano, vale la pena di visitare il Parco des Aves (parco degli uccelli) una riserva di 16 ettari che conta più di 200 tipi di piante e circa 800 specie di uccelli che popolano la zona, tra cui i bellissimi esemplari di pappagalli dai colori incredibili e i tucani, simboli del parco.
Quest’ultimo è stato fondato nel 1994 ed è diventato un centro di conservazione integrato per le specie dell'Atlantico forestale nel 2017.
La visita consiste in una passeggiata completamente immersi nella natura che dura poco più di un’oretta.
 

Parco degli uccelli.

 
«Ci sono molti motivi per viaggiare, ma uno di quelli che ci spinge a partire e raggiungere mete lontane è la bellezza per la natura in grado di risvegliare in noi sentimenti ancestrali, che pensavamo perduti, ma che in realtà ci fanno ricordare quanto grande e diverso sia il mondo.»
Prossima tappa del nostro viaggio in Brasile: il polmone verde dell’Amazzonia

Nadia Clementi - n.clementi@ladigetto.it
 

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