Se ne è parlato al Festival dell’Economia

Tecnologia, un'alleata dell'innovazione. Ma solo la coscienza umana farà la differenza: verso una «intelligenza aumentata»

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Un appuntamento, quello di oggi all’ITAS Forum per il XX Festival dell’Economia, che si è distinto per l’attualità, l’ampiezza e l’urgenza del tema trattato: «Tecnologia: alleata per innovare o nemico imbattibile?».
Un titolo che ha interrogato i relatori sul ruolo dell’innovazione tecnologica nella società contemporanea.
 
A guidare il confronto è stata Michela Milano, direttrice del Centro digital society della Fondazione Bruno Kessler, da sempre impegnata nel suo lavoro per una tecnologia etica, inclusiva e centrata sulla persona.
Il Centro FBK da lei diretto studia e sviluppa soluzioni digitali che migliorano la vita quotidiana, promuovono la partecipazione civica e sostengono processi decisionali più intelligenti, in ambito pubblico e privato.

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E proprio su questi temi, Michela Milano ha stimolato i relatori, trasformando il panel in uno spazio di confronto aperto, emozionante e capace di restituire complessità al tema senza cadere in facili polarizzazioni.
Per Federico Faggin, noto e apprezzato fisico, inventore e imprenditore, l’intelligenza artificiale è destinata a superare l’uomo a livello di calcolo ed elaborazione dei dati.

Ma non sarà così se l'essere umano continuerà a usare coscienza, intuizione e libero arbitrio: allora davvero potrà usare l’IA come grande beneficio. Il valore dell’uomo è in quello che fa - ha spiegato Faggin - e vale molto più della macchina perché dotato di coscienza, che permette di capire: le stesse idee creative vengono dalla coscienza.

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Gli ha fatto eco Fabio Ferrari, fondatore di Ammagamma, azienda che sviluppa soluzioni di AI per le imprese, con oltre 100 persone tra scienziati dei dati, matematici, filosofi e designer credendo fortemente in un approccio multidisciplinare.
Anche per Ferrari, saranno le scienze umane, la psicologia, l’antropologia a dare un valore aggiunto all’utilizzo della tecnologia, per capire meglio i fenomeni ed evitare il rischio di omologazione dei concetti e dei valori.

La formazione e l’informazione sono concetti chiave per Chiara Ghidini, professoressa ordinaria presso l’Università di Bolzano: un’istruzione che non deve fermarsi alla capacità di usare il mezzo e nemmeno agli specialisti, ma deve essere diffusa in tutti i settori e ai cittadini, perché siano consapevoli delle tecnologie che stanno utilizzando.
 
«Andiamo verso una intelligenza aumentata (augmented intelligence) - ha concluso Michela Milano - in cui gli strumenti tecnologici aumentano la nostra intelligenza, ci permettono di investigare percorsi creativi derivanti dall’intuizione umana che altrimenti non avremmo esplorato. In questo modo la tecnologia potrà davvero essere nostra alleata e l’IA portare beneficio alla nostra società.»