Show di atletica al Golden Gala Pietro Mennea di Roma
Nadia Battocletti: «Che emozione» – Mattia Furlani: «Grazie Roma» – Gianmarco Tamberi: «A Tokyo salterò molto più in alto»

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Notte di grandi risultati e sfide entusiasmanti al Golden Gala Pietro Mennea - Presented by IP.
Tre migliori prestazioni mondiali stagionali e due record del meeting allo stadio Olimpico di Roma, dove la regina della serata è la keniana Beatrice Chebet che vince l'attesissima sfida nei 5.000 metri con la seconda prestazione di sempre (14:03.69) e il miglior tempo mai corso al Golden Gala.
Una fenomenale Nadia Battocletti è terza e firma un altro record italiano e la seconda prestazione europea di sempre in 14:23.15, togliendo oltre otto secondi al primato realizzato a Parigi 2024.
Mattia Furlani chiude la gara di salto in lungo con 8,13 (-0,5), va in testa ma nel salto conclusivo l'australiano Liam Adcock balza a 8,34 (-0,2).
Seconda anche Roberta Bruni nell'asta con 4,65, dove vince la statunitense Sandi Morris con 4,80; Zane Weir nel peso (21,67) dietro al neozelandese Tom Walsh (21,89), e Ayomide Folorunso (54.21) nel 400 ostacoli vinti dalla giamaicana Andrenette Knight (53.67).
Gianmarco Tamberi apre la stagione con 2,16.
Mattia Furlani.
Le dichiarazioni a caldo
Nadia Battocletti (5.000, Fiamme Azzurre)
«Record italiano, seconda europea di sempre. Non posso essere più soddisfatta di così. Tutto il tifo dell'Olimpico mi ha davvero emozionato.
«Mi sembrava di essere tornata alle Olimpiadi, in uno stadio ancora più grande.
«Avversarie? Davvero toste ed è giusto che sia così perché ci sproniamo a vicenda.
«È stata una tappa di passaggio, importante, e il punto di arrivo sono i Mondiali a Tokyo. Mi sto preparando mentalmente e fisicamente per raggiungerli al meglio della forma.
«Ci vediamo tra circa un mese, ancora in Diamond League a Londra.»
Mattia Furlani (lungo, Fiamme Oro)
«È stata una gara molto complicata, ho fatto fatica. La pedana era difficile da interpretare, così come l’atmosfera: sembrava ci fosse da rompere il ghiaccio nei primi salti.
«Poi la tensione si è allentata un po’, ma l’avevo detto sin dall’inizio che sarebbe stata una gara mentale.
«Alla fine credo di averla interpretata bene, anche se è chiaro che valgo misure diverse.
«Bisogna sapersi esprimere meglio, ma saltare in Diamond League non è mai facile.
«In competizioni del genere, l’aspetto fondamentale è il piazzamento. Sul pubblico dell’Olimpico non c’è nulla da dire: la tribuna Tevere era piena di persone a cui voglio bene.
«È stato come se fosse una celebrazione del loro Mondiale ed è qualcosa che mi ha reso molto, molto felice.
«Adesso testa alle prossime uscite: ci vediamo a Turku, in Finlandia.»
Gianmarco Tamberi (alto, Fiamme Oro)
«Prima della gara cercavo di autoconvincermi che ci fosse comunque un modo per riuscire a saltare in alto... ma alla fine la verità viene sempre a galla.
«Era chiaro che tutti i segnali portavano a capire che oggi non avrei potuto saltare misure importanti.
«Magari potevo arrivare a 2,20, forse 2,23, ma non sono certo le misure che mi competono quando sto bene.
«Questa gara rappresentava un po’ il capitolo finale del mio percorso riabilitativo: era un test per capire come stesse davvero il ginocchio, e devo dire che sono molto contento perché non ho sentito nulla, nessun fastidio. E questa, per me, è davvero l’unica cosa che conta.
«Ora inizia una nuova fase: finalmente potrò ricominciare ad allenarmi per saltare sul serio, con esercizi specifici. Fino ad ora è stato come chiedere a un maratoneta di correre solo mille metri: non puoi pretendere che faccia una maratona.
«Da oggi, finalmente, posso tornare a lavorare per saltare in alto.
«Se in tre mesi e mezzo riuscirò a farlo a Tokyo? Non lo so. Ma di certo, a Tokyo, non salterò queste misure viste oggi. Quanto riuscirò a fare, lo vedremo. L’importante, ripeto, è che io riesca a concludere questa stagione con il ginocchio in salute.
«Sarebbe già una vittoria nel mio percorso verso l’obiettivo più grande: Los Angeles.»
Roberta Bruni (asta, Carabinieri)
«Quel secondo salto a 4,75 era ‘pizzicato’. Quasi fatto. Sì, l’ho proprio sentito: era lì, ci sono andata vicinissima.
«È un tentativo di record italiano che mi dice che sto bene, sono in forma. Sono contenta, sto lavorando bene sotto tutti i punti di vista.
«Essere ancora una volta seconda in Diamond League è davvero tanta roba, diciamolo con il cuore. Saltare 4,65, in casa, davanti alla mia famiglia, agli amici, con la maglia dei Carabinieri... è bello.
«Onorare questa maglia per me significa tanto. Vivendo all’estero, non sempre ho la possibilità di gareggiare con questi colori, quindi quando la indosso mi dà davvero una spinta in più.
«Sono felice e ci riproverò ancora con quel 4,75. Spero di riuscirci a Stoccolma. L’obiettivo più grande? Ovviamente i Mondiali di Tokyo.»