Tonini, viticoltori in Isera – Di Daniele Maurizio Bornancin
Passione e rispetto dell’ambiente di una famiglia che si dedica al vino

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L’attività dei viticoltori ha sempre rappresentato la storia e
la tradizione della coltivazione viticola nelle varie zone del Trentino,
formata da piccole aziende a conduzione familiare, tramandate per
diverse generazioni da nonni a figli e nipoti.
Ogni piccolo agricoltore della nostra storia locale ha avuto e ancora possiede terreni coltivati a vigne.
Un
contesto che si fonda su due binari: le radici della famiglia e la
passione, accompagnata all’amore per la terra e per il rispetto
dell’ambiente. Negli anni queste piccole realtà sono diventate punti
fermi del così detto «Artigianato del vino», dove la preparazione dei
vini è, di fatto, arte e passione.
Un comparto, quello dei
piccoli viticoltori, rappresentato anche in Trentino da una serie di
cantine di questo tipo, alcune operative da anni, altre di più recente
realizzazione, dove chi lavora la vigna pensa sempre a come trasformare
l’uva per produrre un ottimo vino, dove ogni scelta è un momento di
cura.
Un modo diverso di vivere il territorio che si trasforma in
abitazione, dove l’impegno costante giorno dopo giorno, stagione dopo
stagione è una solida realtà. Per tradurre tutto ciò in vini di qualità,
questi artigiani della terra hanno dimostrato nel tempo di avere molta
pazienza, volontà, conoscenza, impegno in una cornice volta a far
conoscere le proprie produzioni in modo semplice e facendo toccare con
mano ai propri clienti lo spazio del territorio.
Capire e
conoscere le peculiarità che concorrono a rendere il vino un prodotto
desiderabile, gradevole e quindi un prodotto di qualità è ciò che
caratterizza l’attività di questi piccoli produttori.
Nel mese di
marzo, da qualche anno, è organizzato a Trento il Mercato Artigianale
Alpino – VINIFERA, dove sono esposte e si possono assaporare le
particolari eccellenze dei vari territori (Trentino-Alto Adige, Veneto,
Friuli, Piemonte, Lombardia, Sardegna, Liguria, Slovenia, Pantelleria e
di altre zone geografiche).
In occasione di tale evento si
possono apprendere anche le caratteristiche e le specialità del cibo,
(miele, pane, birre, formaggi) oltre ad oggetti dell’artigianato del
legno e conoscere una quota significativa di piccole cantine produttrici
di vino, grappe e spumanti. Una finestra sul mondo agricolo delle
piccole aziende che si cimentano, in prove, sperimentazioni sino a
giungere a un prodotto di qualità e di sicuro interesse, per i
visitatori e non solo,e per gli appassionati.
In questa rassegna
espositiva ho avuto il modo di conoscere Marco e Filippo Tonini,
viticoltori della Vallagarina e precisamente di Folaso, frazione del
Comune di Isera.
La Vallagarina è risaputo che è
basata sul lavoro della coltivazione delle vigne e della conservazione
dei vini nelle cantine, dove la semplicità degli agricoltori, la loro
passione, il costante operare per la comunità e per lo sviluppo del
territorio, rappresenta un’immagine di forza, di passione e di capacità,
nel rispetto dell’ambiente e racchiude in sé il percorso e l’evoluzione
di questa terra a sud del Trentino.
Mi sono recato così nella
cantina Tonini di Folaso dove ho fatto conoscenza con Filippo, che
rappresenta la terza generazione della famiglia che si occupa della
coltivazione di vigne e poi, in seguito, della produzione di vini.
Un
giovane dell’agricoltura nostrana, che qualifica con la propria azienda
quella che è la cultura gestionale del piccolo imprenditore dell’area
trentina.
L’incontro con questo giovane imprenditore di 29 anni,
basato su conoscenza, chiarezza e volontà del fare, si è incentrato su
alcune domande e risposte che costituiscono questo dialogo.
Filippo, qual è la storia della vostra azienda?
La storia della nostra azienda è una storia giovane, ed è incominciata 2011 dal sogno di mio padre Marco.
La
nostra famiglia è una famiglia di agricoltori da sempre, da
generazioni, come molte delle famiglie in Vallagarina. Mio nonno e prima
ancora suo padre, e così via, hanno sempre coltivato queste nostre
colline, utilizzando per la propria famiglia parte del raccolto e
conferendo le uve e altri prodotti agricoli in cooperative e consorzi
del territorio.
Solo nel 2010, in seguito alla morte di mio nonno
Mario, i figli, tra i quali mio padre, al fine di preservare il
patrimonio della famiglia, si sono divisi la superficie aziendale del
nonno ed è così che ha avuto inizio la nostra avventura.
Nel 2011 la nostra prima vinificazione che, seppur esigua nelle quantità, è risulta essere già di qualità.
Mio
padre vede piano piano concretizzarsi il suo sogno: riuscire a creare
una sua azienda vinicola e di mettere in bottiglia le sue uve.
A
seguito dei primi riscontri positivi, gli anni successivi viene
aumentato gradualmente il numero di bottiglie prodotte e la superficie
degli appezzamenti coltivati, in parte di proprietà ed in parte in
affitto, fino a farla diventare finalmente la prima fonte di reddito
della nostra famiglia.
Nel 2013, con coraggio, mio padre lascia il proprio lavoro da dipendente, per dedicarsi a tempo pieno alla sua nuova azienda.
Filippo tu rappresenti la terza generazione, quali sono i settori in cui ti occupi in Azienda?
Ho
studiato all’Istituto Agrario di S. Michele all’Adige, dove nel 2016,
dopo sei anni di studi, ho ottenuto il Diploma Superiore di Enotecnico.
Dopo il Diploma ho fatto alcune importanti esperienze formative
professionali, che mi hanno permesso di conoscere nuove realtà, seguendo
le vendemmie stagionali in Francia, Germania, in Alto Adige e
naturalmente in Trentino. Ho inoltre avuto la possibilità di
implementare la mia passione agronomica lavorando un paio di stagioni
nel gruppo di assistenza tecnica di Cavit.
Con la vendemmia 2021
sono tornato definitivamente nella nostra azienda dove, grazie alle
esperienze fatte, ho potuto capirne appieno le potenzialità, e formulare
nuovi sogni e progetti per implementarla con le nuove conoscenze
acquisite.
Essendo la nostra un’azienda piccola e a conduzione
famigliare, non abbiamo una separazione ben definita dei ruoli: sia io
che mio padre facciamo un po’ tutto ciò che serve. Posso comunque dire
che io seguo principalmente la gestione agronomica dei vigneti e la
produzione dei vini, mentre papà segue maggiormente il rapporto con i
clienti e la promozione dei nostri prodotti.
La produzione e il mercato come sono configurati?
Attualmente
la nostra azienda cura e gestisce circa otto ettari di terreni
coltivati a vite. Circa metà della produzione di uve viene conferita
alla Cantina di Isera, presso la quale la nostra famiglia è da sempre
socia, mentre la parte rimanente viene destinata alla produzione dei
nostri vini.
Con la produzione dell’ultima annata abbiamo prodotto
circa trenta mila bottiglie divise tra Marzemino - Trentino Superiore
d’Isera, una Schiava Gentile, e tre Trento Doc – metodo classico, nella
versione Nature con 30 mesi sui lieviti per il nostro prodotto
principale, 60 mesi sui lieviti per la nostra Riserva, e per il nostro
ultimo nato, il Blanc de Noirs, 48 mesi sui lieviti.
Siamo un’azienda
contadina, denominata oggi Società Semplice Agricola di Tonini Filippo
e Marco e tali vogliamo rimanere. Il nostro obiettivo è di produrre
vini di buona qualità, con quantità moderate, che si possono assestare
anche nei prossimi anni a circa trentamila bottiglie/anno, rispettosi
del suolo e delle vigne che curiamo, con l’idea di affrontare un cammino
aziendale passo dopo passo, seppur fatto di progettualità, in una
storia inserita nel patrimonio artigianale dei piccoli vinificatori
trentini.
Per quanto riguarda il mercato, il 20% per noi è
rappresentato dal Trentino-Alto Adige, attraverso l’area HORECA,
ristoranti ed enoteche soprattutto, e in via diretta presso la nostra
cantina, con presentazione e degustazione dei nostri vini, o presso le
strutture dei nostri clienti.
Per il restante 80% la nostra
produzione è distribuita nelle altre Regioni italiane, in buona parte
nel Triveneto e nel bacino Emiliano attraverso un distributore
nazionale.
Allo stato attuale è in corso una sperimentazione in Nord
Europa, che dai primi approcci fa ben sperare. Su prenotazione
incontriamo quanti hanno piacere di conoscerci e di conoscere i nostri
vini, organizziamo, quando possibile, specifici incontri con visite
guidate anche nei vigneti, per dare la possibilità di conoscere anche i
territori dove nascono i nostri vini e coglierne meglio le loro
peculiarità e caratteristiche.
Un viaggio tra le vigne e nella
struttura e organizzazione aziendale, quel toccare con mano la
quotidianità di una famiglia di viticoltori, desta sempre maggior
interesse nei visitatori.
Una Cantina che unisce qualità produttive,
agricole, enoiche e culturali sono le peculiarità distintive che
parlano di futuro e che di fatto rappresentano il nostro stile, lo stile
Tonini.
Come viene considerato il vostro prodotto?
I
nostri clienti apprezzano il nostro il modo di essere azienda ed i
nostri vini che vengono definiti aperti, generosi, non scontati, di
carattere.
Il vino che ti propongo oggi è il nostro Trento DOC
Nature Riserva le grile 2018: un metodo classico non dosato, che nasce
da uve Chardonnay provenienti da un unico vigneto. Il sorso è sapido,
lungo, verticale e schietto, vivace nella struttura, territoriale e dal
godibile equilibrio. È una bollicina gastronomica che può sposare
facilmente diversi abbinamenti, affinché i nostri clienti che la
scelgono possano sbizzarrirsi in accostamenti culinari in base ai propri
gusti, nella convinzione che un buon cibo vuole un ottimo vino.
Cerchiamo
di qualificare al meglio, giorno dopo giorno, il prodotto finale
mantenendo una quantità che rispetti totalmente la qualità del vino.
Viticoltori veri, con il punto fermo sulla semplicità e genuinità della
storia contadina, che è diventata il principio del nostro quotidiano
operare, aperto ad un’adeguata innovazione.
Nello specifico, nel
2013, siamo stati tra i primi in Vallagarina ad aver ottenuto la
Certificazione di Azienda Agricola Biologica con ICEA. Crediamo
fortemente nell’ambiente in cui lavoriamo, nella sua fragile
biodiversità, nella natura salubre, nella conservazione del territorio,
con la convinzione che all’agricoltore è consegnato il compito
importante e imprescindibile di -giardiniere del territorio.
Quale sarà il futuro vitivinicolo Trentino?
Io
credo che, come comparto, dobbiamo cercare di coltivare con sempre più
cura e attenzione i nostri vigneti puntando a produrre sempre vini di
qualità, così da esaltare il territorio rurale e viticolo in cui viviamo
e che diventa così immagine accattivante per il turista, che sempre di
più desidera entrare nel contesto territoriale che visita, riuscendo ad
assaporandone il clima, avvicinandosi, seppur per breve tempo, alla
vita di campagna, così lontana da quella della città dalla quale molto
spesso proviene, e capire così, almeno un po', l’evoluzione e le fasi di
vinificazione e produzione dei vini che tanto apprezza.
Il nostro
impegno, come famiglia, è quindi di continuare a preservare, anche con
le nostre azioni, il nostro territorio ricordandoci che per coltivare la
terra ci vuole cultura.
Coltivare e cultura condividono
un'origine etimologica: entrambi derivano dal verbo latino còlere, che
significa coltivare nel senso di prendersi cura della terra o di
qualcosa, e questo ci restituisce il senso più profondo di questa
parola.
Coltivare la terra richiede cura, attesa, pazienza, presenza,
costanza, inventiva, laboriosità, genio, forza, chiede di trattare con
attenzione o con riguardo, chiede di onorare.
A
conclusione di questo confronto con il giovane Filippo è emersa una
grande passione per il settore vitivinicolo, oltre ad una capacità e
determinazione nell’intraprendere un percorso non facile, per continuare
un’iniziativa produttiva nel solco tracciato dal papà e dal nonno, in
un contesto dove il clima, le stagioni e la natura sono una magnifica
cornice che caratterizza ogni ambiente e ogni territorio.
In questo
caso devo dire che nonostante le difficoltà nel lavoro di tenuta e cura
dei terreni, in un ambiente di montagna, l’azienda agricola della
famiglia Tonini ha operato con entusiasmo e convinzione in terreni posti
in gran parte sulle colline di Isera in appezzamenti situati anche a
800 metri di altitudine.
Una famiglia che ha saputo rispettare le
tradizioni tramandate da una generazione all’altra, con impegno e tanta
dedizione, coraggio e con una spiccata visione del futuro. Tutto questo
ha dato vita a quest’azienda agricola che è diventata oggi una realtà
riconosciuta per la qualità dei vini e per il modo di essere
azienda/famiglia al servizio degli intenditori, turisti, ma anche come
eccellenza della Vallagarina.
Un contesto operativo di «famiglia nell’azienda e di azienda nella famiglia»,
frutto di testimonianza viva di una cultura contadina legata alla
natura, questa è la forza su cui si basa la vita quotidiana che incarna
l’espressione di questa pagina vitivinicola, incentrata su un sistema di
sostenibilità e di rispetto delle risorse naturali, che è e rimarrà
sempre il sentimento dello stile Tonini.
Grazie Filippo per avermi
dato il privilegio di conoscere e di verificare sul campo, un’azienda
vinicola di sicuro interesse, con l’augurio a voi tutti di buona
continuazione e di tanti successi futuri.
A cura di Maurizio Bornancin - m.d.bornancin@l'adigetto.it