Trump firma i suoi primi 100 ordini esecutivi da Presidente
Grazia ai rivoltosi del 6 gennaio 2020, ritiro dagli accordi sul clima, il Golfo del Messico diventerà «Golfo d’America», chiusura all’immigrazione legale…
Come aveva anticipato, Trump ha firmato i primi 100 ordini esecutivi da presidente. Li aveva preparati da tempo, ma la firma poteva metterla solo da presidente.
E, a ben vedere, gran parte sono davvero difficili da mandar giù.
Il meno devastante è certamente l’ordine di cambiare il nome del golfo del Messico in Golfo d’America. Oltretutto che la parola «America» non esclude il Messico.
La grazia ai “rivoltosi” del 6 gennaio 2020 (coloro che avevano assaltato il Campidoglio per sostenerlo), invece, prova a cancellare quello che passerà alla storia come «macchia» della Democrazia Statunitense.
Il ritiro immediato dagli accordi di Parigi sul clima, invece, è difficile da comprendere perché è dannoso. Se non si ferma l’emissione di gas deleteri per il clima, il mondo rischia davvero di dover affrontare situazioni sempre più estreme. E questo perché, per consentire ai petrolieri e ai carbonieri di tirar su altri soldi?
Ha disposto l’interruzione della legge che prevede l’immigrazione legale. Non ha ancora ordinato la deportazione degli immigrati illegali, ma il Messico si sta preparando per accogliere quei disgraziati nei campi di fortuna.
Non ha ancora eliminato lo «Jus soli» perché per farlo bisogna mettere la mano alla costituzione.
E non ha ancora attivato la campagna dei dazi, perché la considera un’arma per trattare con quei paesi che fanno concorrenza agli Statu Uniti.
Per quanto riguarda il Canale di Panama, ha annunciato che tornerà agli Stati Uniti, perché per il momento è nelle mani cinesi.
Ha anche cancellato una fila di decreti firmati da Biden.
Nei 100 decreti firmati ieri ci sono tante altre cose, che riporteremo man mano che emergeranno in tutto il loro significato.