«Un presidio di valori e tradizioni che unisce la comunità»

Lo ha dichiarato Fugatti a Romallo in occasione del 70° anniversario del Gruppo Alpini e il 35° raduno mandamentale della Val di Non

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Settant’anni di storia al servizio del territorio e trentacinque edizioni di un raduno che unisce la Val di Non: sono queste le ricorrenze celebrate domenica a Romallo in occasione dell’anniversario del locale Gruppo Alpini, in concomitanza con il 35° raduno mandamentale dell’Alta Val di Non.
Oltre 200 alpini hanno sfilato per le vie del paese dove poi al monumento dei Caduti è stata deposta la corona di fiori alla presenza delle autorità civili e militari e dei rappresentanti delle sezioni alpine della valle.
Romallo, come molte località delle nostre valli alpine, vanta una solida e autentica tradizione alpina, fatta di solidarietà, spirito di servizio e legame con il territorio.
Il Gruppo Alpini di Romallo ne è interprete fedele da settant’anni, promuovendo la cultura montanara, custodendo la memoria storica e offrendo un contributo concreto all’organizzazione di eventi, alla vita comunitaria e al sostegno ai cittadini.
 
Alla cerimonia ha preso parte anche il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, che ha voluto portare il proprio ringraziamento personale e istituzionale:
«Gli Alpini sono un presidio di valori. In una terra come la nostra, dove il legame con la montagna è identità, il loro operato rappresenta un punto di riferimento per le nuove generazioni e una risorsa preziosa per tutta la collettività.
«Ringrazio il Gruppo di Romallo per questi 70 anni di impegno e dedizione e rivolgo un pensiero di gratitudine a tutti gli Alpini della Val di Non riuniti oggi in occasione di questo importante raduno mandamentale.»

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Molto sentito l’intervento del capogruppo Claudio Pancheri, che ha sottolineato lo spirito di comunità che anima il raduno:
«Oggi sono presenti tutti i paesi della Val di Non, con ben 13 gruppi alpini e oltre 200 alpini riuniti, a occhio e croce. Questo 35° raduno mandamentale dell’Alta Val di Non ha un significato profondo: è un’occasione per ritrovarci, rinsaldare i legami, riconoscerci ancora una volta come comunità – ha affermato Pancheri – nel nostro piccolo, questa adunata rappresenta ciò che per altri sono la nazionale, la sezionale o quella del Triveneto.
«Ritrovarsi è lo spirito che ci anima, come succedeva ai tempi del servizio militare: si partiva con qualche timore, ma si tornava con amicizie che duravano tutta la vita.
«E ancora oggi, quelle stesse amicizie si rinnovano e si rinforzano ogni volta che ci incontriamo sotto il cappello alpino.»
 
Parole di gratitudine e di riflessione anche da parte del sindaco di Novella, Silvano Dominici, che ha voluto rimarcare il valore sociale degli Alpini:
«Un grazie sincero a Claudio Pancheri per il lavoro straordinario che ha svolto, un lavoro che dimostra cosa significa davvero essere al servizio della comunità.
«Il ruolo delle associazioni, come quello degli Alpini, è fondamentale: non si tratta solo di presenza, ma di responsabilità, di impegno concreto e silenzioso che arricchisce il tessuto sociale.
«In un tempo in cui nel mondo ci sono guerre, tensioni e divisioni, gli Alpini portano un messaggio di pace e di tranquillità.
«Ed è questo, forse, il valore più grande che ci lasciano: la capacità di costruire comunità solidali, unite, attente ai bisogni degli altri.
«Grazie per questi 70 anni di presenza - ha concluso il primo cittadino - grazie perché ci siete oggi, e ci sarete anche domani. Come amministrazione, continueremo ad accompagnarvi e a sostenervi in questo cammino.»
 
Alla fine della cerimonia il presidente Maurizio Fugatti, il sindaco Silvano Dominici e il capogruppo Claudio Pancheri hanno consegnato un riconoscimento a Giuliano Paternoster, Luigi Clauser e Pierangelo Lorenzoni, per la loro fedeltà e il costante impegno all’interno del Gruppo Alpini di Romallo.