Viaggio tra i tesori dell’Alsazia – Di Nadia Clementi
La magia di Friburgo: tra borghi fiabeschi, paesaggi vinicoli e cattedrali gotiche

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Un viaggio in Alsazia in aprile è un’esperienza indimenticabile. La primavera abbraccia i suoi borghi fiabeschi e tutto sembra emergere, come per magia, da un libro illustrato. L’aria è frizzante di vita, i vicoli splendono sotto festoni di fiori, lanterne colorate e piccoli orsetti pasquali appesi come amuleti di buon auspicio.
In questo periodo, ogni strada diventa il palcoscenico di una celebrazione silenziosa di rinascita, dove anche la natura partecipa con orgoglio: sui tetti antichi, i grandi nidi delle cicogne sembrano custodire segreti remoti, simboli benevoli e fedeli guardiani di una regione in cui il tempo scorre con grazia.
Inoltre, non si può fare a meno di notare il senso di sicurezza e l'ordine che regnano sovrani in questi borghi incantevoli, immersi nella tranquillità dei vigneti, offrendo al viaggiatore un'esperienza serena e piacevole.
È in questo scenario che si è snodato il nostro viaggio: un itinerario tra paesaggi da cartolina e storie scolpite nella pietra. L’Alsazia non è solo un territorio, ma uno spirito, una melodia di confine in cui Francia e Germania si fondono, dando vita a una cultura ricca, stratificata e sorprendente.
Ribeauvillé: Tra Castelli, Vigneti e Cicogne in Festa (Francia –Alsazia)
Ribeauvillé, borgo suggestivo dove il tempo sembra essersi fermato tra torri medievali, case colorate e colline coperte di vigneti. Situato lungo la Route des Vins, Ribeauvillé si sviluppa ai piedi dei monti Vosgi, tra le rovine di tre maestosi castelli che dominano dall’alto: il castello di Saint-Ulrich, il Girsberg e l’Haut-Ribeaupierre, antiche dimore dei signori di Ribeaupierre, una delle famiglie nobiliari più influenti dell’Alsazia medievale.
Passeggiare per le sue vie è come attraversare un quadro: le case a graticcio sono dipinte in colori accesi – giallo senape, verde salvia, rosa antico – ogni finestra, balcone o cortile è decorato con cura, e gli addobbi pasquali trasformano il borgo in uno scrigno di creatività e tradizione popolare.
Ovunque, si vedono fiori, oggetti artigianali, lanterne e simboli della rinascita, segni tangibili di una cultura che celebra le stagioni e la vita con delicatezza e gusto.
Ma ciò che rende Ribeauvillé ancor più magico è la presenza delle cicogne, che qui hanno trovato uno dei loro habitat preferiti. I grandi nidi, appollaiati sui tetti e sui comignoli, sono parte integrante del paesaggio urbano, e vederle planare sopra il borgo, con le ali aperte contro il cielo azzurro, è un’emozione autentica. Le cicogne, simbolo della regione, incarnano perfettamente lo spirito alsaziano: fierezza, eleganza e appartenenza.
Il centro storico è dominato dalla Torre delle Macellerie (Tour des Bouchers), antico bastione cittadino del XIII secolo, che divide la città alta da quella bassa.
Tutt’intorno, le strade lastricate raccontano secoli di storia, commercio e vita quotidiana. Ribeauvillé era infatti un importante centro mercantile nel Medioevo, noto per le sue fiere e la produzione di vino.
Ribeauvillé è il perfetto equilibrio tra natura, storia e magia visiva. Un luogo che sorprende per la sua coerenza estetica, per la bellezza autentica e vissuta, per quella sensazione che in ogni angolo, anche il più piccolo, ci sia una storia pronta a essere scoperta.
Eguisheim: L’Anello del Tempo, Colore e Incanto (Francia –Alsazia)
Eguisheim è uno di quei luoghi in cui la realtà sembra superare la fantasia. Appena varcata la soglia del borgo, si è accolti da un abbraccio cromatico: le sue case a graticcio, disposte in cerchi concentrici attorno al castello dei Conti di Eguisheim, sembrano petali di una rosa architettonica, ognuno con una sua sfumatura, un suo dettaglio, una sua storia.
Le tonalità pastello delle facciate – ocra, malva, verde salvia, rosso mattone, blu lavanda – giocano con la luce del sole e con il cielo primaverile, creando un effetto visivo quasi surreale.
Il borgo è vestito a festa: ogni angolo, ogni finestra, ogni balcone è adornato con ghirlande floreali, coniglietti di stoffa, uova colorate, lanterne, nidi e oggetti artigianali che sembrano usciti da una fiaba.
Non esistono spazi trascurati: ogni dettaglio è curato con amore quasi maniacale, dalle insegne in ferro battuto alle cornici delle porte, dai davanzali fioriti ai cortili interni aperti ai passanti.
È un’armonia visiva totale, un’opera d’arte collettiva che coinvolge l’intero paese. Camminare lungo le sue viuzze acciottolate, senza fretta, è un’esperienza sensoriale: si sentono profumi di fiori, si ascolta il cinguettio delle cicogne sui tetti, si percepisce il lavoro silenzioso e appassionato degli abitanti che, anno dopo anno, custodiscono questo piccolo gioiello d’Alsazia con orgoglio e rispetto.
Nel cuore del borgo si trova la Cappella di San Leone, costruita nel XIX secolo sul luogo natale di Papa Leone IX, nato qui nel 1002.
Gli affreschi neobizantini all’interno raccontano la vita di questo importante riformatore del papato, in un’atmosfera di raccoglimento spirituale che contrasta, ma completa, la vivacità gioiosa delle strade esterne.
E poi ci sono loro: le cicogne, fiere e protettive, che sorvegliano i tetti con i loro nidi giganteschi, quasi a vegliare su questo luogo fuori dal tempo.
A Eguisheim, tutto parla di bellezza, cura e identità: un posto poetico e colorato, che ti entra negli occhi e nel cuore.
Colmar: La Piccola Venezia e l’Arte della Devozione (Francia –Alsazia)
Colmar incanta. Non è solo una città da visitare, ma un luogo da contemplare, da respirare lentamente.
Adagiata lungo la celebre Route des Vins d’Alsace, è una tavolozza di colori, riflessi e profumi. I suoi canali limpidi, le case a graticcio dalle facciate variopinte, i balconi colmi di fiori e l’ordine impeccabile che regna in ogni strada le conferiscono un’atmosfera fiabesca e irreale, quasi scenografica.
Colmar è una città che sorride, che profuma di fiori, che vibra di storia e di bellezza quotidiana.
Il centro storico è un giardino addobbato di ghirlande, uova colorate, nidi, lanterne e animali in legno che abbelliscono ogni angolo, creando un’atmosfera di gioiosa rinascita. È un’arte dell’accoglienza silenziosa ma profondamente sentita, che rispecchia la cultura alsaziana del dettaglio e della cura.
Ma Colmar non è solo estetica: è anche spiritualità profonda e cultura secolare. La sua anima religiosa pulsa nella Collégiale Saint-Martin, imponente edificio gotico iniziato nel XIII secolo e costruito in arenaria rosa dei Vosgi, la stessa pietra che colora anche la cattedrale di Strasburgo.
Le sue vetrate istoriate, il magnifico rosone e gli altari scolpiti sono testimoni di un Medioevo intriso di fede e bellezza. Entrando, si è avvolti da una luce filtrata e solenne, che invita al raccoglimento e alla contemplazione.
Colmar è anche patria di Martin Schongauer, incisore e pittore sacro tra i più influenti del XV secolo, maestro che anticipò il Rinascimento tedesco e che ispirò persino Albrecht Dürer.
Nel Musée Unterlinden, antico convento domenicano trasformato in museo, si conserva lo straordinario Altare di Isenheim di Matthias Grünewald: un’opera monumentale e struggente che unisce fede, sofferenza e redenzione in un’esplosione di simbolismo e pathos.
Nel pittoresco quartiere della Petite Venise, un tempo abitato da pescatori e conciatori, i canali si intrecciano tra le vie come fili d’argento.
Qui, tra ponticelli, piazzette fiorite e insegne storiche, la spiritualità popolare si esprime in piccoli dettagli: croci in ferro battuto, statuette mariane incastonate nelle facciate, simboli religiosi intagliati nel legno delle porte.
È una fede silenziosa, integrata nella vita di ogni giorno, vissuta con discrezione e continuità.
Colmar è un’opera d’arte vivente, dove la grazia dei luoghi si unisce alla profondità della cultura e dello spirito. Una tappa che lascia nel cuore una sensazione di equilibrio perfetto tra il sacro e il quotidiano, tra la bellezza visibile e quella interiore.
Riquewihr: Tra Mura Medievali, Fiabe e Fede Silenziosa (Francia –Alsazia)
Ai piedi delle morbide colline dei Vosgi, immerse tra vigneti curati come giardini, sorge Riquewihr, uno dei borghi più affascinanti e ben conservati di tutta la Francia. Varcando le sue antiche porte in pietra, si ha la netta sensazione di entrare in un’altra epoca: torri, bastioni, insegne in ferro battuto e case a graticcio color pastello trasformano ogni angolo in uno scorcio da dipinto.
Non è un caso che Riquewihr abbia ispirato scenografie cinematografiche: la fontana del centro del borgo, incorniciata da balconi fioriti e facciate settecentesche, è celebre per aver ispirato la scena iniziale del film Disney La Bella e la Bestia, dove Belle canta il suo amore per i libri e sogna un mondo più grande.
La piazzetta che la ospita sembra davvero uscita da una fiaba: silenziosa, raccolta e intrisa di poesia quotidiana.
Ma Riquewihr non è solo bellezza da cartolina: è anche memoria storica e spiritualità discreta.
La Chiesa di Nôtre-Dame de l'Assomption, sobria ma ricca di fascino, custodisce organi antichi, statue gotiche e vetrate silenziose, che raccontano la fede semplice e profonda di una comunità abituata a convivere con le stagioni, la terra e la speranza.
Come in molti borghi fortificati dell’epoca, la chiesa non era solo luogo di culto, ma anche rifugio collettivo in tempi di assedio, un simbolo di coesione e resistenza.
Camminando tra le navate, si percepisce ancora oggi quella solennità antica, fatta di legno, pietra e silenzio.
E dopo l’ascolto interiore, arriva un’altra forma di meditazione: la degustazione dei grandi bianchi d’Alsazia. Nella storica cantina Dopff au Moulin, fondata nel 1574, il vino diventa narrazione liquida della terra.
Tra botti secolari, vetri smerigliati e aromi di Gewürztraminer e Riesling, si scopre un altro volto del luogo: quello di un popolo profondamente legato alla propria cultura, al lavoro e all’armonia tra uomo e natura.
Riquewihr è un luogo che non si dimentica. Perché racchiude l’essenza dell’Alsazia: la fiaba, la fede e il vino, racchiusi in un solo, perfetto respiro
Strasburgo: Il Cuore Gotico d’Europa (Francia - Alsazia)
Strasburgo è molto più di una capitale regionale: è un crocevia spirituale, culturale e politico del continente europeo.
Città di confine e d’incontro, ospita istituzioni chiave dell’Unione Europea, tra cui il Parlamento Europeo, simbolo tangibile della riconciliazione tra i popoli dopo i drammi del XX secolo.
La visita alla moderna sede parlamentare, nel quartiere europeo a nord-est del centro storico, offre uno spunto di riflessione sul presente e sul futuro della democrazia europea, perfettamente incastonato nella narrazione storica della città.
Ma il vero cuore di Strasburgo batte tra le guglie della sua Cattedrale di Nôtre-Dame, una delle massime espressioni del gotico europeo.
Iniziata in stile romanico e completata nel 1439 in uno spettacolare gotico fiammeggiante, la cattedrale si slancia verso il cielo con la sua torre di 142 metri, che per secoli fu la più alta al mondo.
Costruita in arenaria rosa dei Vosgi, sembra cambiare colore con la luce del giorno, mentre le sue sculture scolpite raffigurano l’Apocalisse, i Vizi, le Virtù e decine di episodi biblici: una Bibbia di pietra, pensata per essere letta con gli occhi e con il cuore.
All’interno, il tempo si ferma davanti allo straordinario Orologio Astronomico del XVI secolo, che ogni giorno a mezzogiorno prende vita con figure meccaniche degli apostoli e il canto di un gallo dorato, monito spirituale sulla fragilità dell’uomo e sulla potenza della redenzione.
Passeggiare nel quartiere della Petite France è un’esperienza poetica: canali placidi, ponti fioriti, antiche concerie trasformate in ristoranti e botteghe artigiane.
Ogni vicolo racconta una storia, ogni facciata conserva tracce di vita, di fede popolare, di memorie familiari.
Qui la spiritualità è discreta ma presente, fatta di piccoli dettagli – crocifissi in ferro battuto, santi protettori sulle finestre – che si mescolano ai suoni dell’acqua e all’eco dei passi sul selciato.
E non si può lasciare Strasburgo senza assaggiare la deliziosa Tarte Flambée: una sottile sfoglia croccante condita con panna acida, cipolle e pancetta, cotta nel forno a legna.
Piatto semplice e saporito, racchiude la quintessenza dell’ospitalità alsaziana: rustica, sincera, accogliente.
Gustarla in una delle tipiche winstub del centro, magari con un bicchiere di Riesling fresco, è il modo perfetto per chiudere una giornata intensa tra storia e meraviglia.
Friburgo in Brisgovia: Dove la Fede incontra il Gioco, la Storia incontra la Gioventù (Germania - Foresta Nera)
L’ultima tappa del viaggio ci conduce oltreconfine, a Friburgo in Brisgovia, vivace città della Germania sud-occidentale, ai margini della Foresta Nera.
Qui, la primavera esplode tra le strade acciottolate, gli alberi in fiore e le piazze popolate di studenti, famiglie e biciclette.
Friburgo è infatti una delle città universitarie più importanti della Germania, sede dell’antica Albert-Ludwigs-Universität fondata nel 1457, che ancora oggi anima il suo centro con un'energia giovane e cosmopolita.
Passeggiando per le sue vie, non si può non notare i caratteristici Bächle, piccoli canali d'acqua limpida che scorrono lungo i marciapiedi del centro storico.
Originariamente costruiti nel Medioevo per portare acqua in città e per spegnere gli incendi, oggi i Bächle sono parte dell’identità visiva e affettiva di Friburgo.
In primavera, diventano un piccolo teatro urbano: i bambini vi fanno galleggiare barchette di legno, i passanti li attraversano saltando leggeri, e l’acqua scorre come un mormorio di tempi antichi, sempre vivo.
Al centro della città sorge la splendida Freiburger Münster, una delle più pure espressioni del gotico tedesco. Iniziata nel 1200 e completata nel XIV secolo, la sua torre campanaria traforata si slancia verso il cielo con una grazia quasi eterea, tanto da essere considerata da Jacob Burckhardt «la più bella della cristianità».
Le vetrate medievali, ricche di colori e simboli religiosi, raccontano le Sacre Scritture come un manoscritto illustrato di vetro e luce. All’interno, ogni altare, pulpito e colonna è testimonianza della devozione e dell’ingegno di secoli di storia europea.
Intorno alla cattedrale, la Münsterplatz pulsa di vita e l’atmosfera è di quella serenità luminosa che solo alcune città riescono a donare.
Friburgo è il luogo ideale per concludere il viaggio: un ponte perfetto tra passato e futuro, tra la bellezza austera delle cattedrali e il sorriso semplice di un bambino che gioca con una barchetta in un ruscello medievale.
Conclusione: Un Viaggio di Rinascita tra Pietra, Vino e Luce
Questo viaggio d’aprile è stato più di un semplice itinerario turistico: è stato un cammino tra simboli, tradizioni e bellezza spirituale.
Dalle chiese medievali ai canali in fiore, dalle cattedrali gotiche ai nidi di cicogne, ogni tappa ha parlato al cuore con una voce antica e familiare.
In Alsazia e a Friburgo, l’arte sacra, il paesaggio e la cultura convivono in armonia, offrendo al viaggiatore un’esperienza che nutre l’anima quanto gli occhi.
Un viaggio che rimane dentro, come un canto primaverile che non si dimentica.
Nadia Clementi - [email protected]