L’arte salvi i ghiacciai – Di Massimo Parolini

Fino al 30 giugno è visitabile alla Boccanera Gallery la mostra Icebreaker del giovane artista Federico Seppi

Hertz (libro d'artista).

Abbiamo già parlato di Federico Seppi in un servizio dedicato a lui, intitolato «Seppi: l’uomo che dipinge i ghiacciai, potenza della natura» (vedi).
Ma la sua mostra, che doveva durare fino a martedì prossimo 15 giugno, visto il successo, è stata prorogata fino a fine mese.
E, dato che il nostro amico Massimo Parolini lo ha intervistato, abbiamo il piacere di riportare il dialogo tra i due artisti.

 

Minimi segni.
 
Federico, quali sono i principi ispiratori del tuo progetto?
«Icebreaker è nata opera dopo opera, in continuità con la mia ricerca artistica che ha sempre riguardato il rapporto tra arte e natura. Come ha ben saputo dire la curatrice del progetto espositivo, Giovanna Nicoletti, questo operare nella natura e con la natura vede la ricerca artistica e la sperimentazione tecnica come veri e propri percorsi per fare conoscenza, per avvicinarsi alle dimensioni della natura e a quelle umane.
«Icebreaker, quindi, più che avere dei principi ispiratori ad orientare i suoi contenuti, esprime l'incontro tra le possibilità date da una maturazione artistica e la dimensione vitale dell'esperienza diretta dei territori montani. Da questo incontro emerge come centrale la funzione della luce, in parte rifratta e in parte assorbita dalla foglia argento, capace di simulare le variazioni d'atmosfera d'alta montagna.»
 
Pensi che l'arte, oggi, possa avere una funzione civile, essere promotrice di valori, riflessioni, condivisioni sociali?
«Il rapporto tra arte e società varia nel tempo e nello spazio ed in base al variare stesso del significato di arte. Come sistema di comunicazione simbolica l'arte si è mostrata come essenziale elemento organizzativo dei sistemi culturali, incorporando forze di controllo sociale tanto quanto di coscienza critica verso la società che l'ha prodotta.
«Nel mio caso il legame della mia ricerca con l'ambiente e i cambiamenti climatici che lo stanno trasformando, vede l’urgenza di questi temi trasferirsi sul piano estetico e simbolico per un ripensamento della nostra presenza come intrinsecamente correlata ad un fuori, ad una natura metamorfica, immanente, e testimonia la fragilità degli ultimi ghiacciai trentini.»
 
Ritieni che in Trentino, attualmente, ci sia spazio per la ricerca artistica e la sua esposizione pubblica?
«La possibilità di fare ricerca artistica in Italia non è garantita quanto in altre realtà europee. Pensando alle possibilità espositive, si potrebbe rafforzare la rete di sostegno da parte delle istituzioni museali a garanzia dei giovani artisti emergenti e trovare insieme una sede adatta per esposizioni di sculture o installazioni di grandi dimensioni. Altrettanto, sarebbe importante coadiuvare le energie per rafforzare gli scambi culturali fuori e dentro il Trentino.»

Massimo Parolini


Marmolada per frammenti.

  Scheda biografica dell’artista
Federico Seppi nasce a Trento nel 1990. Nel 2014 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Venezia al corso di Pittura.
Si diploma a pieni voti con lode in Scultura con Mario Airò discutendo una tesi dal titolo Materia viva, approfondendo la poetica dei materiali nella rappresentazione del binomio Arte ed Ecologia.
Tra il 2015 e il 2016 segue a Cardiff, alla Metropolitan University, il corso Sculpture and Installation.
Nel 2015 partecipa alla mostra collettiva Natura, Arte e Ecologia al MART Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, Galleria Civica.

Nel 2019 partecipa alla mostra collettiva Materia Prima a Palazzo Aliprandini a Livo (Val di Non). Lo stesso anno il progetto «E(U)nglish Lawn» è selezionato per la residenza London is Open e pre- sentato presso la Estorick collection of Modern Art di Londra.
Federico Seppi con le sue opere ridefinisce l'universo naturale attraverso una costante riappropriazione fisica degli elementi originari: attribuendo a ciascun elemento una valenza simbolica ed un significato spirituale.
I suoi lavori nascono dal dialogo tra spiritualità e scienza, dalle relazioni tra oriente e occidente, dalla trasformazione tra natura e artificio.

Boccanera Gallery Trento .- via Alto Adige 176,
Dal 5 marzo al 30 giugno 2021 – Ore 12:00 - 20:00
[email protected] - www.boccaneragallery.com - 0461 984206