Storie di donne, letteratura di genere/ 595 – Di Luciana Grillo

Giulia Pretta, «La galleria degli uffici» – Dalla postfazione di Barbara Fiorio: «L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro precario e sottopagato…»

Titolo: La galleria degli uffici
Autrice: Giulia Pretta
 
Genere: Narrativa femminile contemporanea
Editore: Le plurali, 2025
 
Pagine: 250, Brossura
Prezzo di copertina: € 16

 
La postfazione di Barbara Fiorio inizia con un’affermazione categorica e inquietante: «L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro precario e sottopagato». 
Affermazione da brivido, soprattutto perché è vera.
 
La protagonista – giovane donna intelligente e preparata – è Arianna che, forte del suo entusiasmo, cerca lavoro e spera di averlo trovato quando una garbata direttrice di una Fondazione le fa balenare l’idea di potersi occupare di arte… poi la realtà è ben diversa.
La disponibilità di Arianna è presto sfruttata; il suo entusiasmo si spegne quando capisce che gli orari sono un’ipotesi, lo stipendio così esiguo da dover chiedere ancora aiuto ai genitori, la pausa sigaretta è concessa solo ai fumatori, «forse avrebbe dovuto incominciare a fumare: nessuno obietta se ti trova in pausa sigaretta, mentre se ti scopre a guardare il vuoto senza tabacco in mano può farsi un’idea sbagliata della tua produttività».
 
Il fratello le è vicino, vorrebbe spingerla a trovare altro, a lavorare in un ambiente in cui si trovi più a suo agio, ma Arianna risponde a monosillabi, ha solo un co.co.pro., si vergogna di dover dire che guadagna tanto poco. Il fratello non ha dubbi, le dice: «Sei una stupida».
Arianna legge le richieste di personale, invia i curricula, ma le risposte tardano ad arrivare, si sente quasi sempre inadeguata, «com’era possibile che non avesse imparato nulla in quei mesi?». 
Poi un museo privato l’assume, dovrà lavorare per cinque giorni consecutivi e il lunedì sarà libera per la chiusura settimanale della struttura. In teoria!
 
Si tratta di un museo musicale, Giulia Pretta con un sorriso descrive la clientela, c’è una signora che per entrare gratis esibisce la tessera-punti del supermercato, ci sono adolescenti che rubano i pin con la chiave di violino e i bambini che vogliono i timbrini con le note musicali, si vendono scatoline «portadenti» spacciate per contenitori di piccoli tesori dei bimbi, e così via.
Arianna qui viene finalmente pagata con regolarità, «per lei era miracoloso che un flusso più o meno regolare di soldi affluisse sul suo conto… aveva anche messo da parte qualcosa. Non le era mai successo».
 
E dunque, va in vacanza alle Canarie e festeggia il compleanno di Chiara a Bordeaux insieme all’amica Angelica, poi fa yoga e frequenta un laboratorio artistico, dove impara a fare Little details, e cambia anche casa, così finalmente ha un forno, una veranda con il gelsomino, persino una bicicletta lilla che le presta la padrona di casa e… un negozio online di grande successo in società con Eleonora.
E, come ha scritto Fiorio, Arianna si sente fuori dal labirinto!
 
Luciana Grillo - [email protected]

(Recensioni precedenti)

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