Tre giorni organizzati per far scoprire lo sport e i suoi campioni
Presentato lo «SportFestival». Si svolgerà a Predazzo dal 31 agosto al 2 settembre
Presentato oggi in Provincia il
programma del primo «SportFestival», che si svolgerà a
Predazzo dal 31 agosto al 2 settembre. Lo scopo dell'iniziativa è
quello di favorire una più vasta conoscenza delle attività
sportive, facendo in modo che la gente impari a conoscere da vicino
ogni singola disciplina, magari approfondendo la propria e
conoscerne una nuova. Quindi ci saranno dimostrazioni,
presentazioni, prove pratiche, conferenze, istruzioni mediche,
incontri con i campioni, e quant'altro serva per allargare le
conoscenze delle attività sportive.
L'idea ci sembra indubbiamente interessante, anche se non sarebbe
stato male leggere un nome diverso da «Festival», onde evitare
l'eccessivo utilizzo del termine e con esso il suo valore.
Per la riuscita dell'iniziativa si sono mossi un po' tutti.
Dall'Assessore provinciale Iva Berasi al presidente provinciale del
CONI, dal Comune di Predazzo all'APT Fiemme, dalla Scuola Alpina
della Guardia di Finanza alla Protezione civile, dal Centro Servizi
Volontariato al Consorzio dei Comuni Trentini, e infine gli
sponsor, cioè dalla Cooperazione trentina al Consorzio Trento
Vacanze e tanti altri, senza i quali lo sport potrebbe restare
lettera morta.
Nell'elenco delle attività sportive si trovano un po' tutte le
discipline. Per la precisione 28, dalle quali manca regolarmente il
gioco del Golf, lo sport più praticato del mondo.
E' noto che il nostro giornale dedica ampio spazio al
Golf, per cui abbiamo chiesto agli organizzatori la ragione di
questa mancanza.
«Abbiamo mandato l'invito a tutte le federazioni sportive. -
Assicurano i promotori dell'iniziativa Davide Gabrielli e Matteo
Bonazza (nella foto). -
Abbiamo anche avuto uno scambio telefonico, ma non ci è stata data
una risposta di adesione.»
Ovviamente abbiamo verificato se l'invito fosse arrivato davvero ai
vertici della Federazione provinciale per il Golf, e ci è stato
confermato di sì. Il perché non ci sia stato un seguito, pare sia
dovuto al fatto che nella zona ci sono in ballo due campi da golf,
uno a Daiano e uno a Predazzo. Poiché è in discussione quale dei
due potrà avere 18 buche e quale 9, sono sorte istanze di
concorrenza che hanno fatto sì che il golf perdesse un'ottima
occasione di fare la giusta promozione proprio in un posto dove
verosimilmente sorgeranno due campi. Sic transit gloria
mundi.
Un Peccato, perché il Golf si sta adoperando da anni per promuovere
la propria disciplina con dimostrazioni e attività di varia natura.
E se si pensa che basta provarlo una volta per sentirsene attirati,
direi che l'occasione perduta si commenta da sola.
Inoltre, dato che l'argomento di una delle conferenze programmate
nello SportFestival è dedicato a «sport e disabilità», non sarebbe
stato male presentare la scuola di Milano specializzata nel
recupero di golfisti o nell'introduzione di principianti portatori
di handicap. Si chiama «Golf My Passion
- Golf terapia, Golf disabili, Golf
disabilità».
Noi giornalisti golfisti avevamo attribuito la «Pallina
d'oro», il massimo premio conferito dalla stampa italiana a
persone operanti nel mondo del Golf, ai soci fondatori della scuola
proprio per il grande impegno dimostrato verso i golfisti disabili
e i grandi risultati ottenuti dalla sua attività.
L'intervento del Presidente provinciale del Coni, invece, ci ha
lasciati un po' perplessi in due passaggi. Una prima volta sfodera
il suo vecchio tema dei «troppi allenatori sportivi», che sarebbero
i genitori, senza i quali quasi nessun ragazzo avrebbe mai
cominciato uno sport. Una seconda volta quando cita in forma
negativa Andrea
Daprai, il giovane maestro di sci che proprio pochi
giorni fa ha compiuto l'impresa di «correre» in bici e a piedi dal
centro di Milano alla vetta del Cervino in poco meno di 11 ore e
mezza, e al quale L'Adigetto.it ha dedicato un ampio
servizio.
«Noi non abbiamo bisogno di imprese come quelle di Daprai. - tuona
Giorgio Torgler dall'alto della sua presidenza. - I ragazzi di oggi
non devono orientarsi a queste imprese, che fra l'altro fino ad una
generazione fa erano normalmente compiute dai nostri concittadini
che volevano andare in montagna. Devono vivere lo sport per le
normali attività agonistiche, devono imparare a giocare, a
confrontarsi, a fare sport.»
Un intervento inappropriato nella sede di una conferenza stampa. In
un momento in cui si annuncia un'iniziativa finalizzata a celebrare
lo sport, secondo noi è un errore grossolano quello di dir male di
una qualsiasi impresa sportiva.
E' chiaro che i ragazzi non devono cercare di imitare Tone Valeruz
che si butta con gli sci dalla vetta del Cervino, o magari correre
su tutte le vette sopra gli 8.000 metri senza respiratore a
ossigeno per imitare Messner. Ma è fuori dubbio che sono questi
testimonial che riescono a trasferire la propria simpatia su tutte
le attività sportive.
Comunque sia, abbiamo telefonato ad Andrea Daprai per chiedergli un
commento sulla battuta di Torgler, e lui ci ha risposto
sportivamente che gli bastano i complimenti ricevuti da persone ben
più importanti di lui, che fra l'altro erano alla conferenza stampa
di oggi.
G.d.M.
Maggiori dettagli sullo Sport Festival in
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