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Andrea Daprai: da Milano alla vetta del Cervino in 11 ore, 27 minuti e 58 secondi

Il maestro di sci trentino ha compiuto un'impresa «ciclistico/alpinistico-sportiva» destinata a passare alla storia

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Il Trentino di Cles Andrea Daprai è partito domenica sera alle 22.00 in bicicletta da Piazza Duomo a Milano ed è arrivato alle ore 9.27.58 ai 4.478 metri del Cervino, che una delle montagne più belle e impegnative delle Alpi. Una grande impresa ciclistico/alpinistico/sportiva questa del trentunenne maestro di sci che ha saputo con lunghi mesi di allenamenti in bici, di corsa in montagna e d'arrampicata vera e propria, prepararsi al meglio per questa performance che è stata davvero sensazionale.

Daprai, che nel 2005 realizzò «Brenta Crossino» e lo scorso anno lo splendido «Trentino Vertical», unendo ben cinque discipline sportive (ciclismo skyrunner, sci alpinismo, arrampicata su ghiaccio e sci estremo) dalla Nord della Presanella, quest'anno ha saputo fare di più. Ha affrontato ben 200 chilometri in sella alla sua bicicletta da corsa, una tappa dura che onorerebbe il giro d'Italia, con l'ascesa durissima ai 2000 metri di Breuil, Cervinia, dove chiunque si sarebbe fermato a dormire e riposare. Lui, a Cervinia è giunto alle 4.56, dopo una lunga pedalata di quasi sette ore. Poi, assistito dallo staff, si è cambiato d'abito e nella notte, e nella nebbia, si è involato verso la «Gran Becca», come viene soprannominato dagli alpinisti il Cervino.
Andrea nella nebbia ha avuto difficoltà a trovare il giusto ritmo ed i sentieri che portano al rifugio Duca degli Abruzzi a 2.850 metri, dove è giunto alle 6.00. Superato il rifugio si è portato ai 3.000 metri della Croce Carrel dove iniziano le difficoltà tecniche della via scelta da Andrea per raggiungere il Matterhorn, la Cresta del Leone.
Man mano che saliva e le difficoltà aumentavano, Andrea scalava con grande sicurezza e velocità. Alla Testa del Leone, l'atleta clesiano ha trovato la guida alpina del Cervino, Lucio Trucco, presidente dell'associazione delle Guide del Cervino, che gli ha fornito la necessaria assistenza tecnica.
Insieme, slegati, i due sono giunti in poco tempo ai 3.850 metri della Capanna Carell e di lì senza un attimo di sosta hanno proseguito nei successivi tratti dell'aerea cresta ghiacciata verso il Pic Tynall, 4.241 metri, dove sono giunti alle 8.20.
Un ultimo balzo verso la vetta con il superamento della famosa «Scala Jordan» dove la loro azione è stata rallentata da numerosi alpinisti che partiti nel cuore della notte avevano raggiunto precedentemente la vetta del Cervino.
In vetta sotto l'occhio vigile degli amici che dal rifugio Duca degli Abruzzi seguivano trepidanti la sua impresa, il polivalente Andrea è giunto alle ore 9.27'.58".
Gli amici hanno applaudito spontaneamente. Andrea, 1.700 metri più in alto, si è emozionato ed ha pianto per la gioia che la conquista della grande montagna valdostana, fatta con lo stile degli alpinisti di un tempo avvicinarsi alla montagna in bicicletta, gli ha dato.
Andrea ha sventolato uno striscione con la scritta «Ciao Pego», in ricordo dell'amico Lorenzo Pegoretti, caduto nel 1994 proprio a pochi metri dalla vetta della Gran Becca.

«E' stata molto dura e molto faticosa. - ha confessato Andrea - Ho avuto fortuna con il tempo che è stato bello. Unico inconveniente il forte vento che soffiava sulla Cresta del Leone, ma in montagna il vento fa parte del gioco. Tecnicamente, la salita è stata molto bella sono riuscito a salire tutto in libera e senza calzare i ramponi.»

Quando gli è stato chiesto se ha avuto dei momenti di difficoltà, ha risposto così:
«La lunga pedalata è stata molto faticosa più del previsto in particolare nell'ascesa da Sant Vincent a Cervinia. Poi ho avuto qualche problema nel tratto a piedi da Cervinia sino al rifugio Duca degli Abruzzi. Appena partito mi sono trovato nella nebbia e non avevo - essendo ancora notte - la necessaria visibilità, ho dovuto anziché salire sul sentiero percorrere la strada. Ho così allungato il percorso e mi sono un po' innervosito. Una volta superato il rifugio avevo sopra di me la meraviglia del Cervino e li ho ritrovato la giusta concentrazione ho ripreso il giusto ritmo e la carica, che aumentava metro dopo metro. Parallelamente aumentava la fatica, ma ho stretto i denti e sono felice.»

Poi ha desiderato fare una dedica.
«Questa mia impresa la dedico al Concorso Nazionale di Miss Italia ai loro Patron Enzo e Patrizia Mirigliani e all'amica Claudia Andreatti, prima Miss Italia del Trentino.»

Lucio Trucco, che ha accompagnato Andrea nella sua impresa sulla Cresta del Leone, ha dichiarato che «L'impresa compiuta dall'atleta trentino un vero record atletico e tecnico, degno di segnare lasciare un segno nella storia del Cervino.»

Andrea Daprai è stato affiancato in questa impresa dalla Provincia Autonoma di Trento, che gli è stata vicina con l'Assessorato allo Sport, nella persone dell'assessore Iva Berasi, dalla Salomon, che ha fornito l'abbigliamento per la corsa e per lo staff. Due le biciclette in dotazione Specialized.
Accanto ad Andrea erano inoltre Trentino Spa, Tom Tom, Htc, Pocket PcItalia, Dangaard Telecom, Microsoft, Lovemytime, Gigante Sport, Suunto.

(Photo Elvis)

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